Perché l’autista Cotral che andava a fare la spesa durante le ore di 104 è stato assolto e risarcito

Un autista Cotral è stato assolto dopo un processo durato anni perché il Tribunale ha riconosciuto illegittimo il licenziamento operato dall'azienda. S. Z., era infatti considerato un ‘furbetto' della 104, e accusato di non passare la totalità delle ore richieste ad accudire il suocero, ma anche a fare compere. La Cassazione però, rimandando il processo in appello, gli ha dato ragione: per gli ermellini non contano la totalità delle ore passate con la persona bisognosa di cure, ma la qualità. L'autista, inoltre, ha dimostrato che nelle ore in cui non era con il suocero, non pensava a soddisfare i suoi bisogni. Gli faceva la spesa e si occupava comunque di attività rivolte al benessere dell'anziano, malato e affetto da patologie.
La Cassazione, infatti, nelle motivazioni riportate da Il Corriere della Sera, aveva scritto che"va tenuto conto non soltanto delle prestazioni di assistenza diretta alla persona disabile, ma anche di tutte le attività complementari ed accessorie, comunque necessarie per rendere l’assistenza fruttuosa ed utile, nel prevalente interesse del disabile avuto di mira dal legislatore. In questo senso rileveranno le attività (e i relativi tempi necessari) finalizzate ad esempio all’acquisto di medicinali, al conseguimento delle relative prescrizioni dal medico di famiglia, all’acquisto di generi alimentari e di altri prodotti per l’igiene, la cura della persona e il decoro della vita del disabile, o infine alla possibile partecipazione di quest’ultimo ad eventi di relazione sociale, sportiva, religiosa".
L'autista Cotral era stato licenziato dall'azienda dopo che un investigatore privato aveva appurato che l'uomo non passava tutte le ore richieste per la 104 con il suocero. S. Z. aveva fatto ricorso, e i giudici di primo grado avevano deciso per il suo reintegro nel posto di lavoro. In secondo grado, invece, il verdetto è stato ribaltato: i giudici hanno quindi dato ragione a Cotral, disponendo l'allontanamento del lavoratore. La Cassazione però, ha cambiato di nuovo le carte in tavola, rimandando il processo in appello. Ora il processo è finito, l'autista ha vinto la causa, e Cotral è stata condannata a pagare le spese processuali e versare le differenze contributive, per un totale di 50mila euro. Una vittoria? Non tanto per S. Z., che nel frattempo è andato in pensione, e avrebbe preferito vivere questi anni in tranquillità.