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Covid 19

Perché la zona rossa a Natale è quasi inevitabile per scongiurare la terza ondata nel Lazio

Sono tanti i fattori che preoccupano in vista di una possibile terza ondata della pandemia da coronavirus in Italia e nello specifico nel Lazio: i pranzi e le cene delle feste di Natale, gli assembramenti per lo shopping, l’arrivo del picco influenzale, il freddo che costringe a rimanere al chiuso e il fatto che la terza ondata potrebbe partire con la seconda ancora in corso. Nel Lazio, per esempio, sono tuttora 300 i posti di terapia intensiva occupati. Per questo l’imposizione di regole più dure per limitare, almeno a Natale, i contatti e i contagi appare inevitabile.
A cura di Enrico Tata
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L'influenza alle porte, i cenoni di Natale e Capodanno, lo shopping per l'acquisto dei regali, il freddo e la necessità di stare al chiuso: tutti fattori, questi, che potrebbero rivelarsi nient'altro che benzina per la diffusione del coronavirus. E la possibile terza ondata della pandemia, tra l'altro, avrà anche un altro temibile vantaggio: non comincerà con gli ospedali vuoti, come accadde a fine estate, ma con le terapie intensive ancora sopra la soglia di guardia. E, ancora, non arriverà dopo un lockdown generale, con spostamenti praticamente azzerati, ma dopo settimane di regole che, nel Lazio, per esempio, hanno certamente limitato, ma non ridotto drasticamente i contatti sociali tra le persone. A questo si aggiungerà la riapertura delle scuole fissata il 7 gennaio dal governo. Porterà con sé due conseguenze: migliaia di studenti affolleranno i mezzi pubblici e, in secondo luogo, i ragazzi contribuiranno alla diffusione del virus, seppure in maniera limitata come continua a sostenere la ministra all'Istruzione Lucia Azzolina. È pensando a questo quadro generale e ai possibili scenari per i mesi di gennaio e febbraio che l'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, sta chiedendo da giorni misure dure, drastiche almeno per limitare i contatti e, di conseguenza, i contagi durante le festività natalizie e nei giorni dello shopping che ne precedono l'inizio.

Lo stesso direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito, ha avvertito: "I timori sono gli stessi che noi, Cassandre inascoltate, avevamo quando a giugno-luglio si pensava di aver superato l'epidemia e si riaprivano le discoteche. Il risultato ce l'abbiamo sotto gli occhi ancora adesso. Al primo cenno di rallentamento dell'epidemia stiamo commettendo lo stesso identico errore: ma allora la storia non ci ha insegnato nulla! Il virus è ancora lì e si diffonde sempre allo stesso modo, è pericoloso oggi come lo era a marzo scorso e come lo sarà a marzo del 2021 se non saremo stati intelligenti durante le festività di fine anno".

Nelle prossime ore le decisioni sulla zona rossa Covid a Natale

Nelle prossime ore il governo deciderà in che modo inasprire le regole sugli spostamenti durante le festività natalizie. Ad oggi le regole in vigore sono le seguenti e sono state stabilite nel dpcm firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lo scorso 3 dicembre: dal 21 dicembre al 6 gennaio sono vietati gli spostamenti tra regioni. Nei giorni festivi, e cioè il 25, il 26 dicembre e il primo gennaio, sono esclusi anche gli spostamenti tra comuni. Confermato il coprifuoco notturno dalle 22 alle 5. È probabile che nelle prossime ore l'esecutivo decida per regole più stringenti. Il coprifuoco potrebbe essere anticipato alle 18 o alle 20 e tutte le regioni, tra cui il Lazio, inserito fino ad ora sempre in zona gialla, diventino tutte ‘zona arancione' o ‘zona rossa' nel periodo delle festività. Limitazione agli spostamenti tra comuni, se verrà scelta una ‘maxi zona arancione' per tutta Italia. Limitazione agli spostamenti anche all'interno dei comuni, negozi, bar e ristoranti chiusi se verrà scelto di imporre a tutte le regioni le regole della ‘zona rossa'.

Potenziata la rete Covid nel Lazio: "Ci prepariamo a terza ondata"

L'obiettivo della Regione Lazio è evitare in tutti i modi l'innesco della ‘terza ondata' della pandemia nel nostro paese. Tuttavia l'assessore D'Amato ha annunciato nuovi posti per ampliare la rete ospedaliera Covid: "Vogliamo evitare la terza ondata, ma il nostro compito è quello di essere pronti". Per questo saranno allestiti ulteriori 500 posti letto per pazienti Covid al Policlinico Umberto I, al Sandro Pertini, al Grassi di Ostia, al San Giovanni. I posti letto passeranno quindi da 5300 a oltre 5800 con un incremento, quindi, del 10 per cento. "Anche la ripresa di alcuni assembramenti dovuti alle attività di shopping ci mette in grande preoccupazione e pertanto stiamo lavorando per essere pronti ad uno scenario che non vorremmo", ha spiegato D'Amato.

I rischi della terza ondata dell'epidemia da coronavirus nel Lazio

Il rischio per la possibile terza ondata è legato, come detto, a una serie di fattori: in primo luogo, nonostante la massiccia campagna di vaccinazione, l'arrivo del picco della stagione influenzale a gennaio. Il 7 gennaio, inoltre, rientreranno gli studenti a scuola e i lavoratori negli uffici dopo il periodo delle feste di Natale con relativi cenoni. A pesare sulla possibile diffusione del virus sono anche, infine, gli assembramenti per gli acquisti dei regali: sulle scene fotografate gli scorsi fine settimana in via del Corso, a Roma (ma in generale in tutte le città italiane), i membri del Comitato Tecnico Scientifico hanno discusso nelle riunioni di ieri e dell'altroieri e hanno chiesto al governo di inasprire le regole e aumentare i controlli proprio per quanto riguarda questo aspetto.

C'è poi l'aspetto medico ed epidemiologico: in estate, al termine della prima ondata, il caldo ha favorito la vita agli spazi aperti e ha contribuito al ‘ritiro' momentaneo del virus. In più l'Italia arrivava da un lockdown totale che aveva ‘resettato' la curva dei contagi portandola al minimo e in terzo luogo durante l'estate le terapie intensive si erano praticamente svuotate ovunque. Adesso la situazione è totalmente diversa: nel Lazio, rimasto sempre in zona gialla, le misure restrittive, non così dure rispetto ad altre regioni, stanno provocando un lento calo dei contagi e un lento calo anche dei posti ospedalieri occupati. Tuttavia un'eventuale terza ondata potrebbe innescarsi con i reparti ospedalieri, sia ordinari che di terapia intensiva, tutt'altro che vuoti: nel Lazio sono ancora 3mila i posti letto ordinari occupati e 300 quelli di terapia intensiva. Tra dieci giorni, peraltro, si vedranno gli effetti, ha annunciato D'Amato, degli assembramenti per lo shopping e i contagi giornalieri, tuttora sopra i mille nel Lazio, potrebbero tornare a crescere. In estrema sintesi, insomma, la terza ondata potrebbe cominciare quando la seconda è ancora in corso. È per questo che l'inasprimento delle regole per Natale e Capodanno appare quasi inevitabile.

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