Perché il Lazio dovrebbe passare in zona arancione: l’indice Rt torna sotto 1,è a 0.99
Nel bollettino sull'andamento dei contagi diffuso oggi dalla Regione Lazio sono stati resi noti i valori di due parametri che dovrebbero consentire al Lazio di tornare in zona arancione a partire da lunedì 29 marzo: il dato dell'indice Rt, che torna sotto quota 1, e il tasso di incidenza dei contagi. Entrambi sono due indicatori fondamentali per la decisione della ‘colorazione' delle regioni ed entrambi sono positivi. L'unico valore che continua a preoccupare il Lazio è quello dei ricoveri in terapia intensiva, che continuano a crescere.
L'indice Rt nel Lazio torna sotto quota 1
L'indice Rt nel Lazio si attesta a 0.99, sotto la soglia di sicurezza fissata a 1. Due settimane fa, quando la regione della Capitale è entrata in zona rossa, l'indice era a quota 1.3 e una settimana fa era a 1.09. Un indice Rt a 0.99 significa sostanzialmente che l'epidemia non è in espansione e anzi è in una leggerissima fase di recessione: nella prossima settimana, quindi, il numero giornaliero dei contagi dovrebbe rimanere costante rispetto a quello della settimana in corso e forse potrebbe cominciare a vedersi una prima flessione.
Il tasso di incidenza rimane sotto la soglia di sicurezza
L'assessore D'Amato ha annunciato anche il tasso di incidenza dei contagi è pari a 205 casi ogni 100mila abitanti calcolato in sette giorni. Come noto, sopra la soglia dei 250 casi scatta in automatico la zona rossa. Sempre stando a quanto fa sapere la Regione Lazio, il numero dei focolai attivi sul territorio è in diminuzione. Secondo i dati forniti dalla Fondazione Gimbe, nella settimana compresa tra il 17 e il 23 marzo il numero dei contagi nel Lazio è cresciuto del 2,8 per cento rispetto a quelli registrati nella settimana precedente. Da valutare il tasso di incidenza in provincia di Frosinone (in zona rossa dal primo marzo), che potrebbe essere tuttora sopra la soglia dei 250 casi di Covid ogni 100mila abitanti.
Le terapie intensive sopra la soglia critica
L'unico parametro che ancora preoccupa è quello del tasso di occupazione delle terapie intensive, da giorni ormai stabilmente sopra la soglia critica fissata dal governo al 30 per cento. I posti letto occupati da pazienti Covid, infatti, sono attualmente il 37 per cento del totale. Sopra la soglia critica (fissata al 40 per cento) anche i ricoveri ordinari, il cui tasso di occupazione è a quota 42 per cento. Da sottolineare, comunque, che l'ingresso in terapia intensiva avviene qualche giorno dopo l'avvenuta infezione e a sua volta la comunicazione del ricovero non è istantanea.