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Perché il Lazio dovrebbe restare in zona arancione: i dati dell’Iss

Perché il Lazio dovrebbe restare anche questa settimana in zona arancione analizzando i dati dell’Istituto Superiore di Sanità: i contagi giornalieri sono in lieve calo, stabile il tasso di incidenza e l’indice Rt è in calo ed è passato in una settimana da 0.9 a 0.78. Ancora sopra la soglia critica il tasso dei ricoveri in terapia intensiva.
A cura di Enrico Tata
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Il Lazio quasi sicuramente resterà anche questa settimana in zona arancione. I contagi sono in diminuzione (anche se lieve), l'indice Rt è in calo e la classificazione complessiva del rischio resta ‘moderata'. Sostanzialmente stabile anche il tasso di incidenza dei casi ogni 100mila abitanti calcolato in sette giorni. L'unico dato che continua a preoccupare è quello relativo all"impatto' dell'epidemia sul sistema sanitario: i tassi di occupazione dei reparti ordinari e di terapia intensiva non calano quando ci si aspetterebbe e tuttora sono entrambi sopra la soglia critica.

L'indice Rt e il tasso di incidenza dei casi nel Lazio

L'indice Rt del Lazio è in calo a 0.79, con intervallo compreso tra 0.78 e 0.81. La scorsa settimana si attestava a 0.9. Nei prossimi giorni, quindi, si potrebbe osservare una più marcata diminuzione dei contagi giornalieri. Come noto, l'indice Rt misura la contagiosità del virus: se è superiore a 1, l'epidemia è in fase espansiva, ma se è inferiore a 1 significa che è in fase calante. Esemplificando, con indice Rt a 0.79, 100 persone ne contageranno 79 e queste 79 a loro volta 62, fino ad arrivare a zero.

Sostanzialmente stabile il tasso di incidenza dei contagi ogni 100mila abitanti calcolato in sette giorni: nell'ultima rilevazione (dati 2-8 aprile) l'incidenza nel Lazio era pari a 173 ma attualmente (dati 8-15 aprile) si attesta a 182, quindi sembrerebbe essere in leggerissimo rialzo. In calo anche il numero di focolai attivi nella regione, come si può osservare dalle tabelle con gli indicatori su cui l'Istituto Superiore di Sanità basa le sue osservazioni sull'andamento dell'epidemia in Italia.

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I posti letto occupati in terapia intensiva non scendono

L'unico dato che continua a preoccupare il Lazio è quello relativo ai tassi di occupazione dei posti letto nei reparti di terapia intensiva e nei reparti ordinari degli ospedali del territorio. Entrambi gli indicatori sono sopra o in linea con la soglia critica fissata dal governo al 40 per cento, per quanto riguarda i reparti ordinari, e al 30 per cento, per quanto riguarda le terapie intensive: nel Lazio il tasso dei posti letto occupati è, rispettivamente, al 39 (quindi appena al di sotto della soglia di sicurezza) e al 37 per cento. Nello specifico, dati aggiornati al 15 aprile, i ricoverati nei reparti ordinari erano 2933 e quelli nei reparti di terapia intensiva erano 387. Per fare un confronto, il 5 aprile erano 396 e il primo aprile erano 362.

Andamento tasso occupazione T.I. nel Lazio
Andamento tasso occupazione T.I. nel Lazio

Secondo le previsioni dell'Agenas, nei prossimi 7 giorni il numero dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva del Lazio dovrebbe rimanere stabile. Il picco dei ricoveri più gravi, comunque, dovrebbe essere stato raggiunto e ora dovrebbe cominciare una lenta discesa. Tuttavia, come si può notare nel grafico dell'Agenas, è dal 26 marzo che il tasso di occupazione delle terapie intensive nel Lazio oscilla intorno al 40 per cento, senza aumenti vertiginosi, ma anche senza cali vistosi.

Proiezione terapie intensive Lazio nei prossimi 7 giorni
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