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Perché il Consiglio di Stato ritiene che l’inceneritore di Santa Palomba sia un’opera necessaria

Bocciati dal Consiglio di Stato i ricorsi presentati dall’associazione Promozione Sociale Verdi Ambiente e Società, dalla Casale Certosa, e Alessandro Lepidini, presidente del comitato “No Inceneritore Santa Palomba” contro la realizzazione del termovalorizzatore di Roma voluto dal sindaco Roberto Gualtieri.
A cura di Enrico Tata
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Non solo il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi presentati contro il termovalorizzatore di Santa Palomba, ma nella sentenza i giudici hanno scritto che si tratta di un'opera "necessaria". Bocciati i ricorsi presentati dall'associazione Promozione Sociale Verdi Ambiente e Società, dalla Casale Certosa, e Alessandro Lepidini, presidente del comitato "No Inceneritore Santa Palomba" contro la realizzazione del termovalorizzatore di Roma voluto dal sindaco Roberto Gualtieri.

Secondo i giudici la realizzazione dell'inceneritore "rappresenta un intervento necessario" per ridurre "il conferimento in discarica di rifiuti mediante il loro recupero come combustibile per la produzione di energia, con l’effetto di ridurre anche l’impatto ambientale derivante dal trasporto dei rifiuti indifferenziati finalizzato al loro smaltimento in discarica". Ancora, la scelta del termovalorizzatore "si pone quale scelta necessaria per “chiudere” il ciclo dei rifiuti, evitando il conferimento in discarica".

Secondo le tesi di chi ha presentato i ricorsi, la realizzazione di questo tipo di impianti deve essere "inderogabilmente accompagnata da misure di necessaria implementazione dei livelli superiori della gerarchia dei rifiuti, quali il riciclo, il riuso e dunque della raccolta differenziata". In questo caso, hanno risposto i giudici nella sentenza di ieri, "la questione è irrilevante nel caso di specie poiché il piano di gestione dei rifiuti di Roma Capitale, approvato dal Commissario straordinario, ha espressamente previsto siffatte misure come sopra evidenziato, sebbene in percentuali ritenute insoddisfacenti dagli appellanti ma oggettivamente migliorative rispetto alla situazione esistente, con incrementi realistici proprio perché graduali e quindi organizzativamente sostenibili".

Tra l'altro, aggiungo i giudici del Consiglio di Stato, nessuna norma europea condiziona "le operazioni di recupero di rifiuti per la produzione di energia alla contestuale adozione di misure finalizzate al miglioramento delle percentuali di raccolta differenziata, lasciando, al contrario, ampia discrezionalità agli Stati membri".

"Ci sono volute 88 pagine al Consiglio di Stato per non accogliere l'appello. Continueremo a batterci con tutta la determinazione del mondo. Sempre, per il nostro diritto a esistere", ha commentato la sentenza il Comitato No Inceneritore a Santa Palomba. Domani i comitati che hanno presentato i ricorsi si riuniranno in assemblea nel luogo dove dovrebbe essere realizzato l'impianto.

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