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Perché il Campidoglio ha negato la sala al convegno ‘anti gender’ delle associazioni pro vita

Le associazioni pro vita parlano di ‘attacco violento alla libertà di espressione’. Ma in realtà la sala era stata prenotata a giugno per un altro convegno, dal titolo ‘Le politiche educative del futuro’. Uno stratagemma che non è piaciuto al Campidoglio.
A cura di Natascia Grbic
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Lo hanno definito un ‘attacco violento alla libertà di espressione' e chiedono una ‘conferma ufficiale della disponibilità della Sala della Protomoteca per il nostro evento". Così l'associazione ‘Non si tocca la famiglia' in relazione al convegno ‘Contro la propaganda gender. Idee e strumenti per proteggere donne e bambini' organizzato insieme ad alcune delle più note organizzazioni ultra cattoliche, tra cui Pro Vita e CitizenGo.

L'iniziativa, secondo l'idea degli autori, si sarebbe dovuta tenere alla Protomoteca del Campidoglio il 28 ottobre. Il 17 ottobre, il Cerimoniale del Comune di Roma ha intimato agli organizzatori del convegno di ritirare la locandina dell'evento e ha negato loro l'uso della sala. A darne notizia era stata la consigliera dem Giulia Tempesta, che aveva rassicurato sul fatto che il Campidoglio non avrebbe ospitato l'iniziativa. La sala, secondo quanto appreso da Fanpage.it, sarebbe stata prenotata dal consigliere della Lega Fabrizio Santori.

Ma andiamo a vedere cosa è accaduto e come mai l'evento è stato annullato (anche se, nonostante la diffida, sul sito Eventbrite è ancora possibile prenotarsi).

Nella diffida inviata dal Cerimoniale del Campidoglio alla presidente di ‘Non si tocca la famiglia', Giusy D'Amico, si legge che in realtà non solo la richiesta della sala non era stata perfezionata, e pertanto non sussistevano i requisiti formali per svolgere l'iniziativa. Ma le associazioni pro vita avevano fermato la Protomoteca per un altro convegno, dal titolo ‘Le politiche educative del futuro'. Nessun accenno alla cosiddetta ‘propaganda gender', come poi risultato effettivamente a dieci giorni dall'evento. Quello che sembra a tutti gli effetti uno stratagemma, non è piaciuto al Cerimoniale del Campidoglio, che ha immediatamente inviato una diffida alle associazioni pro vita.

"Il Campidoglio è la casa di ogni voce democratica e che rispetta i diritti umani e i diritti civili su questo non ci sono dubbi e non si possono costruire ambiguità – dichiara a Fanpage.it Michela Cicculli, presidente della Commissione pari opportunità al Comune di Roma – La locandina fatta circolare nei giorni scorsi utilizza la visibilità data dalla Protomoteca senza alcuna autorizzazione. Questo significa non avere rispetto delle istituzioni, delle cittadine e dei cittadini che esse rappresentano".

"Ho già espresso la mia posizione nel comunicato. Ma basta leggere le cose che scrivono e le posizioni che hanno queste associazioni per capire che non sono io a definire nessuno", spiega Marilena Grassadonia, presidente dell’Ufficio Diritti LGBT+ di Roma Capitale, duramente attaccata dalla Lega e dai pro vita dopo che ieri aveva dichiarato come "non ci può essere spazio, in Campidoglio, per eventi promossi da organizzazioni notoriamente omofobe e contrarie ai diritti". "Sono loro che si pongono in contrasto con intere fette della società, fin dai tempi del Family Day e delle sentinelle in piedi. Per la mia storia e per il ruolo che ho, non posso che contrastare qualsiasi narrazione che non tenga conto delle vite reali delle persone reali".

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