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Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Perché Hjorth e Elder hanno ricevuto uno sconto di pena in appello per l’omicidio di Cerciello Rega

Le motivazioni dei giudici della Corte d’Assise d’appello, che hanno ridotto la pena per Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, i due americani che hanno ucciso il carabiniere Mario Cerciello Rega.
A cura di Enrico Tata
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Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth
Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth
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Perché i giudici di secondo grado hanno ridotto le pene per i due ragazzi americani che hanno ucciso il brigadiere Mario Cerciello Rega? Finnegan Lee Elder è stato condannato dai giudici della Corte d'assise d'appello a 15 anni e due mesi per l'omicidio. Gabriel Natale Hjorth è stato condannato a 11 anni e quattro mesi. A questo processo d'appello bis si è arrivati dopo la sentenza di annullamento pronunciata dalla Corte di Cassazione: gli ‘ermellini' avevano annullato la condanna di Elder a 24 anni con rinvio sulle circostanze aggravanti e sulla sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Per Hjorth, condannato a 22 anni, la corte suprema aveva disposto l'annullamento con rinvio per quanto riguarda l'accusa di concorso in omicidio.

Le motivazioni dei giudici: perché hanno ridotto le condanne dei due americani

Oggi i giudici della Corte d'assise d'appello di Roma hanno depositato le motivazioni con cui a luglio hanno riformulato le condanne per i due ragazzi americani. Secondo i magistrati, "non appare possibile, alla luce delle risultanze, aldilà di ogni ragionevole dubbio, riconoscere a Natale Hjorth il concorso nel reato di omicidio volontario neppure a titolo di dolo eventuale"

Per la Corte "difetta, evidentemente, in primis, la prova della certa rappresentazione e, vieppiù", della volontà, "rispetto alla inopinata ed improvvisa condotta omicidiaria posta in essere da Elder ai danni del vicebrigadiere Cerciello, che attingeva furiosamente con ben 11 fendenti per mezzo del coltello micidiale che lo stesso aveva portato con sé".

Secondo i giudici, "alla luce delle risultanze probatorie, al fine dell'imputazione dolosa dell'evento, risulta carente la prova della certa e chiara rappresentazione, quand'anche prevedibile in capo a Natale e della positiva adesione da parte dello stesso all'evento collaterale del suo agire illecito, costituito dalla morte del Cerciello Rega".

Quanto a Elder, i giudici hanno fatto cadere l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e questo è il motivo: il ragazzo, secondo il parere della Cassazione, "non aveva la minima consapevolezza che Cerciello Rega e Varriale fossero appartenenti all'Arma dei Carabinieri. I due militari erano in abiti civili; non avevano esibito il tesserino di riconoscimento (come dagli imputati affermato e non risultando le contrarie dichiarazioni rese sul punto da Varriale riscontrate), non erano muniti della pistola di ordinanza; si erano qualificati verbalmente, sol nel corso della colluttazione durata pochissimi secondi (Cerciello, dopo essere stato colpito a morte, pronunciando, non compreso, la parola ‘fermo, Carabinieri'; Varriale nell'atto di approcciare Natale) non essendovi prova che l'operata ‘qualifica' fosse stata percepita e compresa da Elder; attesa la modalità, mimetizzata e repentina di approccio e di bloccaggio, per evitare la fuga degli imputati".

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