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Percepiva la pensione d’invalidità del padre morto: denunciata, dovrà restituire migliaia di euro

Dovrà restituire allo Stato migliaia di euro una donna che percepiva la pensione d’invalidità del padre senza averne diritto. Il genitore infatti era morto da oltre un anno.
A cura di Alessia Rabbai
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Suo padre era morto da almeno un anno ma non ne aveva comunicato il decesso e continuava a percepirne la pensione d'invalidità. Per questo motivo una donna dovrà restituire oltre 13mila euro allo Stato. I carabinieri della stazione di Marta, in provincia di Viterbo l'hanno denunciata indebita percezione di erogazioni pubbliche e dovrà risponderne davanti all'Autorità Giudiziaria.

Le indagini sono partite da una serie di accertamenti su una donna residente nel Comune di Marta, che percepiva la pensione di invalidità del padre. I carabinieri sono stati informati del fatto che  il genitore era morto da oltre un anno in Romania. I militari della stazione locale insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato lavoro carabinieri di Viterbo hanno svolto vari e complessi accertamenti per verificare se quando riferito fosse vero. Accertamenti incrociati, che hanno permesso loro di avere la conferma che l'uomo era effettivamente morto ad aprile 2022, un lavoro portato a termine anche grazie al contributo dell’Interpol e delle autorità rumene.

Secondo quanto ricostruito in sede d'indagine l'uomo era un cittadino comunitario di nazionalità romena residente in Italia e titolare di una pensione d'invalidità, che prima della sua scomparsa era tornato nel Paese d'orgine, dove poi è rimasto. Sua figlia residente in Italia però non ne aveva comunicato il decesso così percepiva ancora i soldi senza averne diritto, circa 800 euro al mese. I carabinieri le hanno sequestrato tutte le carte bancomat e hanno segnalato all’Inps quanto accaduto, affinché le bloccassero subito la pensione d'invalidità del padre e non ricevesse più i soldi. L’istituto previdenziale da quanto si apprende chiederà alla donna il rimborso di quanto indebitamente percepito per una somma che supera i 13mila euro. Se non fosse stato per l'intervento dei carabinieri infatti probabilmente avrebbe continuato a riscuotere la somma di quasi 800 euro ogni mese per più di un anno e se non fosse stata scoperta avrebbe potuto continuare indisturbata per anni.

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