video suggerito
video suggerito

Pensionato di 86 anni accoltellato e ucciso in casa, arrestati la badante e il compagno

Arrestati la badante e il compagno: i due avrebbero ucciso a coltellate Luigi Panzieri, il pensionato di 86 anni a casa sua nell’aprile del 2022.
A cura di Beatrice Tominic
217 CONDIVISIONI
Immagine

L'hanno trovato senza vita a casa sua, a Colleverde, frazione di Guidonia Montecelio, nella prima mattinata del 6 aprile 2022 in un lago di sangue. Il corpo di Luigi Panzieri, pensionato di 86 anni, era riverso a terra. A dare l'allarme è stata la badante, la donna che, dopo indagini lunghe più di un anno, è stata arrestata insieme al compagno dalla polizia perché gravemente indiziata del reato di omicidio pluriaggravato. I due, un cinquantunenne e una quarantasettenne, sono stati arrestati dagli agenti della Squadra Mobile di Roma e del Commissariato di P.S. Distaccato di "Tivoli- Guidonia" a seguito dell'ordinanza scattata dalla Procura della Repubblica di Tivoli.

Cosa è successo a Luigi Panzieri

Le lunghe indagini si sono concentrate fin da subito sulla badante ed il compagno, vista la vicinanza con la vittima: i due avrebbero ucciso l'uomo per sottrargli oggetti preziosi e denaro contante, in particolare una catenina e di 4 anelli in oro, oltre ad una carta libretto smart e una postepay da cui, dopo l'omicidio, i due avevano prelevato circa 700 euro: proprio per questo, oltre all'omicidio, sono accusati di rapina pluriaggravata.

Soltanto dopo aver prelevato il denaro, la donna sarebbe tornata nell'abitazione di Panzieri e avrebbe suonato il citofono, per costituirsi un alibi, allertando poi la figlia della vittima.

Gli elementi per l'arresto

Accusati di omicidio pluriaggravato e rapina, avendo approfittato della relazione che li univa a Panzieri e della sua età avanzata, i due sono stati tenuti sotto osservazione per diverso tempo.

Oltre al prelievo, gli inquirenti hanno raccolto numerosi elementi che sembrano confermare la loro ricostruzione. Dai depistaggi agli spostamenti della coppia nel giorno del delitto ai riferimenti fino alle affermazioni captate che rappresentano gravi indizi di colpevolezza, a cui si aggiungono anche l’atteggiamento manipolatorio da parte dell’uomo, che sarebbe dotato di "personalità controllante" e "dispotica". Con il suo atteggiamento avrebbe indotto la donna ad autoaccusarsi pur di salvare se stesso e l'avrebbe spinta al suicidio: a qualche giorno dal delitto l'avrebbe accompagnata ad acquistare un flacone di acido muriatico per uccidersi. Il delitto sarebbe stato pianificato proprio da lui per "garantirsi il silenzio dell’unica persona che l’avrebbe potuto collocare sulla scena del crimine con il giusto ruolo", scrive il Gip.

217 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views