Pax mafiosa di Ostia tra clan Spada ed Esposito: condannata a 6 anni l’avvocata amica di Diabolik
L'avvocata che nel dicembre 2017 prese parte a un pranzo per garantire la pax mafiosa a Ostia tra il clan Spada e quello degli Esposito, è stata condannata a sei anni e otto mesi di reclusione. La professionista, accusata di concorso esterno in associazione mafiosa, aveva scelto il rito abbreviato. Per lei la Procura aveva chiesto una condanna a nove anni di reclusione. Nel procedimento sono coinvolti anche Salvatore Casamonica e l'avvocato difensore di Roberto Spada, che hanno invece scelto di essere processati con il rito ordinario. Erano stati arrestati nell'ambito dell'operazione della Guardia di Finanza ‘Tom Hagen‘, nome non scelto a caso dato che si rifà al noto legale del terzo capitolo de Il Padrino. L'avvocata era ritenuta dai clan di Ostia elemento fondamentale per garantire il successo dell'incontro, al quale era presente – come garante della Pax – anche Fabrizio Piscitelli, l'ultrà della Lazio e boss criminale ucciso nel 2019.
L'avvocata del Foro di Roma aveva partecipato a un pranzo insieme a Salvatore Casamonica e Fabrizio Piscitelli. Avevano il ruolo di garanti tra il clan degli degli Spada e quello di Marco Esposito, detto ‘Barboncino'. Lo scopo, far sì che la guerra per il controllo del territorio finisse il prima possibile. Una guerra che a Roma non conviene a nessuno: per questo Casamonica e Diabolik si erano incontrati. Il primo come garante per gli Spada, il secondo per Esposito. La Guardia di Finanza li ha intercettatati proprio in presa diretta, mentre Piscitelli diceva ‘Io e te ci stiamo mettendo in mezzo per fare da garanti eh'. Una frase che ha lasciato pochi dubbi agli inquirenti sulla natura di quell'incontro.
Nel mondo criminale romano, l'incontro tra i tre aveva avuto molta eco: nella capitale se ne era parlato per mesi. Tanto che qualcosa era uscito già in alcune intercettazioni legate ad altre indagini come quella che ha portato all'operazione ‘Maverick‘. E proprio queste intercettazioni avevano messo in agitazione la professionista, che diceva a un conoscente: "mo riarresteranno pure il mio povero Diabolik" e "secondo te mi arrestano? Sicuramente mi indagano".