Parte la commissione d’inchiesta su Emanuela Orlandi: chi sono presidente e vice
Primo appuntamento per la commissione d'inchiesta sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Deputati e senatori si sono incontrati oggi, giovedì 14 marzo 2024, per costituire la commissione, con l'elezione del presidente, dei vicepresidente e dei segretari. Con 25 voti, è stato eletto il senatore di Fratelli d'Italia Andrea De Priamo. Vicepresidenti Roberto Morassut del Partito Democratico, primo firmatario della proposta di legge sulla commissione e Riccardo Augusto Marchetti della Lega.
Lo stesso De Priamo era stato relatore durante la discussione in Senato sulla costituzione della commissione. "Ha senso mettere in campo una commissione d'inchiesta sulle scomparse? Non ci possiamo illudere che faccia miracoli, ma dobbiamo fare quello che possiamo affinché possa emergere un bagliore di verità", diceva nel corso della discussione per istituire la commissione.
Pietro Orlandi: "Per la commissione si sono impegnati tutti, tranne uno"
L'avvio della commissione, che vede come primo firmatario proprio il deputato Roberto Morassut, è dunque arrivato dopo quasi un anno di stop e rinvii. "Si sono impegnati tutti, tranne Gasparri", commentava qualche settimana fa il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro. Il senatore di Forza Italia, infatti, è stato l'ultimo a consegnare i nomi di senatori e deputati del suo partito: due in totale, di cui uno, come aveva già annunciato, sarebbe stato lui stesso. Un ritardo che non è piaciuto ad Orlandi. "Lui questa commissione non la vuole – spiegava – Ma essendo diventata legge non può fare altro se non provare a rallentarla".
Nel frattempo il senatore ha continuato a chiedere il massimo della serietà: "La commissione non potrà essere utilizzata per insultare i santi – ha dichiarato di recente – Non si possono formare commissioni per accontentare i parenti".
Il fratello di Emanuela: "Cosa mi aspetto"
"Ho molta fiducia nella commissione, nonostante prima della sua approvazione siano passati più di 8 mesi. In molti hanno cercato di frenare questa commissione. Ma devo essere onesto: sento la vicinanza delle istituzioni anche stavolta", così commentava Pietro Orlandi la costituzione della commissione. "Dovrà approfondire tutte le situazioni poco chiare, sono ancora molti gli interrogativi. Dalle piste battute nel corso dei decenni al ruolo dei servizi segreti – continuava Pietro – Fatta eccezione per un paio di senatori, il voto è stato unanime", aggiungeva, facendo riferimento probabilmente al senatore Pierferdinando Casini.
È proprio lui che, in una riunione precedente all'ultimo appuntamento per il voto per la commissione in Senato, diceva: "Pensate davvero che serva a qualcosa? Si tratta di un errore. Il Parlamento, con queste commissioni di inchiesta, non sarà più forte, registrerà solo le sue debolezze perché sarà permeabile alle strumentalizzazioni politiche e mi dispiace molto". Ora spetta alla commissione iniziare a lavorare, con determinazione, per cercare di trovare tutte le risposte mancanti sul caso.