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Parla l’uomo che ha ucciso la madre a Primavalle: “Ho murato il corpo in casa, ora ho paura del carcere”

Massimo Barberio ha raccontato agli inquirenti i dettagli dell’omicidio della madre di 88 anni, uccisa a coltellate perché non gli voleva far scoprire di aver contratto un debito di 2000 euro e murata in un armadio per undici giorni, prima di chiamare i carabinieri.
A cura di Simone Matteis
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In un lungo interrogatorio, Massimo Barberio ha raccontato i dettagli dell'omicidio di sua madre, avvenuto lo scorso 19 settembre nel quartiere Primavalle. Uccisa a coltellate e poi murata dentro l'armadio per undici giorni, prima della decisione di chiamare i carabinieri: "Ho pensato che non avesse senso tenerla rinchiusa lì, non aveva senso proseguire". Queste le parole nel verbale di interrogatorio citate oggi dal quotidiano la Repubblica.

L'omicidio si è consumato in cucina verso le cinque del mattino, mentre la donna, stava preparando il caffè: "Io ero in dormiveglia, le ho dato il buongiorno, poi ho visto che c’era il coltello e sono partito. Non c’è un motivo per cui l’ho fatto quel giorno. Ho visto il coltello sul bordo del lavabo, lei si è voltata per fare il caffè e io, da dietro, l’ho colpita tre volte, sul lato destro".

Ha tenuto il corpo nell'armadio per 11 giorni

Davanti al pm Maria Gabriella Fazi e al suo avvocato Giancarlo Rizzo, Barberio ha raccontato anche i dettagli dell'occultamento del cadavere di sua madre, tenuto chiuso in un armadio per undici giorni: "L’ho messa in due sacchi neri, l’ho portata nella sua camera da letto e l’ho messa nell’armadio. L’ho adagiata su un tappeto". Dopo qualche giorno, dall'armadio cominciavano a fuoriuscire forti odori, tanto da richiedere un vero e proprio intervento di sigillatura: "Prima ho messo la plastica bianca, quella che si usa per riparare. Ho sigillato sia l’armadio che la porta della camera, poi ho utilizzato anche del cemento".

"Non so manco io perché l’ho fatto"

Barberio è finito in lacrime davanti agli inquirenti, incapace di fornire una motivazione al perché di quel gesto scellerato ma "consapevole di non aver risolto nulla" e di "meritare la punizione". Durante l'interrogatorio Barberio ha anche ammesso di essere "preoccupato per la galera, sono dispiaciuto per mia madre". La convalida del fermo spetta ora al giudice per le indagini preliminari, ma il legale di Barberio non esclude la possibilità di procedere con la richiesta di accertamenti psichiatrici.

Uccisa per un debito di 2000 euro

Alla base del gesto compiuto dall'uomo ci sarebbero motivazioni economiche, un debito di poche migliaia di euro di cui la madre era totalmente ignara, come lui stesso ha dichiarato agli inquirenti: "Mia madre percepiva una pensione di 700 euro e avevamo accumulato un debito da 2.000 euro. Cercavo di sistemare la situazione economica ma era diventata insostenibile e difficilmente risolvibile. Quindi l’ho uccisa perché lei non sapeva nulla e non volevo che lo sapesse".

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