Parla l’amico di Arturo accoltellato a Termini: “Si era trasferito a Roma per stare meglio”
"Ho saputo del ferimento per caso, quando la notizia è uscita sui giornali. Inzialmente si parlava solo di un milanese di quarantasei anni accoltellato alla stazione Termini, non si sapeva altro e non erano state diffuse le sue generalità". A parlare ai microfoni di Fanpage.it è Simone, un amico di Arturo Luca Battisti, in prognosi riservata dopo l'aggressione che si è consumata in via Giolitti a Roma la scorsa domenica 5 febbraio. Tre persone lo hanno accerchiato nel tentativo di portargli via lo smartphone e venti euro e quando si è opposto lo hanno preso a coltellate.
"Il fatto mi ha colpito subito, ma non gli ho dato peso. Solo dopo diverse ore, quando sono usciti nome e foto, ho capito che era lui. Mi dispiace molto per quello che gli è successo, spero che si rimetta presto". E aggiunge: "L'ultima volta che l'ho sentito a settembre del 2022 al telefono mi ha detto che aveva voglia di vedermi. Ma non ci siamo più incontrati".
"Irrequieto, spesso scopariva"
Simone ha raccontato di come si sono conosciuti e di com'era il loro rapporto d'amicizia. "Conosco Arturo da tre anni, dato che ha il doppio nome, lo chiamavo Luca. Siamo entrati in contatto per lavoro prima della pandemia. Allora lavorava per un'agenzia immobiliare a Milano, ci siamo incontrati per una visita e ho comprato casa da lui. Siamo rimasti in contatto perché la casa l'ho ristrutturata io, ho fatto una mostra d'Arte per inaugurarla, e l'ho invitato a partecipare insieme ad altri amici e conoscenti, perché mi faceva piacere mostrargliela.
Ogni tanto partecipava ad eventi che organizzavo. Di lui posso dire a livello di amicizia che era una persona irrequieta, ogni tanto spariva senza dare spiegazioni, per poi ricomparire chiedendo scusa. Quello che so è che dal 2020 aveva cambiato settore e dal mercato immobiliare è passato ai pub. Non sapevo che si fosse trasferito a Roma e avesse un nuovo lavoro, probabilmente lo ha fatto per stare meglio. L'ultima volta che l'ho sentito è stato nell'autunno dell'anno scorso.
Articolo di Alessia Rabbai, intervista di Simona Berterame