Parla la 14enne che ha denunciato i genitori: “Mi volevano con il burqa, sposata e infelice”
Nella giornata del 13 novembre scorso ha sporto denuncia contro i suoi familiari per i comportamenti oppressivi e le violenze fisiche e verbali: oggi sono indagati per reati di maltrattamento in famiglia e tentata induzione o costrizione al matrimonio e non hanno il permesso di avvicinarsi a lei o contattarla. Suo fratello maggiore, inoltre, è anche indagato per lesioni aggravate. La ragazza, una 14enne originaria del Bangladesh che vive ad Ostia, è già stata allontanata da casa sua nei mesi scorsi e ora vive in una casa famiglia. A seguito delle percosse, infatti, oltre ai segni visibili sul volto, i medici che l'hanno curata all'ospedale G.B. Grassi hanno trovato un lieve trauma cranico e l'hanno refertata con 2 settimane di prognosi.
Oggi racconta cosa era costretta a subire ogni giorno dai suoi familiari.
Il controllo dei familiari nella vita quotidiana della 14enne
"Non potevo mandare messaggi o chattare con le mie amiche se non con un parente alle mie spalle, che controllava tutto quello che scrivevo – dichiara la ragazza in un articolo pubblicato oggi da Il Corriere della Sera – E non ho mai potuto usare il telecomando per guardare la televisione: potevo vederla solo insieme con la mia famiglia e solo i programmi che decidevano i miei genitori. Se protestavo, erano schiaffi e insulti."
Spesso ha provato a ribellarsi, come quando si è rifiutata di indossare il burqa e si è opposta al matrimonio organizzato per lei dai genitori con un altro cittadino bengalese perché, come dice, vuole continuare ad andare a scuola e diventare una chirurga: anche in quel caso, mentre la mamma e la sorella la maltrattavano, suo fratello l'ha picchiata. "Nessuno in casa mi ha mai aiutata, nemmeno mio padre – dichiara la giovane – se è vero che non mi ha mai toccata, è anche vero che non ha fatto niente per approvare le mie scelte. Preferiva vedermi sposata e infelice, piuttosto che contenta di andare a scuola."