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Parla il maestro di boxe che ha contestato Brumotti a Quarticciolo nel video diventato virale

Una decina di giorni fa Vittorio Brumotti, l’inviato di Striscia la Notizia, è stato contestato al Quarticciolo durante uno dei suoi servizi sullo spaccio. “Cerchiamo di dare ai ragazzi un’alternativa al muretto, alla vita di strada, ma questo non viene mai raccontato”.
A cura di Natascia Grbic
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"Io qui ci sono cresciuto, so bene cosa vuol dire vivere tra via Ostuni e via Ugento. So bene cosa vuol dire avere una palestra popolare in un quartiere così difficile, quindi non mi serve e non ci serve che venga un Brumotti di turno o un altro paladino della giustizia a fare lo show. Sappiamo che tipo di problematiche ci sono qui: è proprio per questo che facciamo la palestra popolare, il doposcuola: cerchiamo di dare ai ragazzi un'alternativa al muretto, alla vita di strada, ma questo non viene mai raccontato".

Fabrizio ha 26 anni, è l'insegnante di boxe della palestra popolare del Quarticciolo che nei giorni scorsi ha contestato Vittorio Brumotti. L'inviato di Striscia la Notizia si trovava nel quartiere per uno dei suoi servizi sullo spaccio di droga quando è stato raggiunto da alcuni attivisti del comitato Quarticciolo Ribelle e della palestra popolare. In particolare è stato incalzato dal maestro di boxe, con la scena ripresa da un video diventato virale.

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"Negli anni abbiamo parlato con tanti giornalisti venuti per raccontare il Quarticciolo – ci spiega -. Ma bisogna raccontarlo in toto, non fare spot momentanei di 10/15 minuti dove si mostra solo la facciata che tutti vogliono vedere. Qui non esiste solo lo spaccio, perché Brumotti racconta solo quello? Perché non dice che l'asilo nido promesso da anni non è mai stato costruito, che la piscina è chiusa, che le attività commerciali chiudono perché le bollette sono altissime? Durante il covid noi del comitato e della palestra abbiamo organizzato la raccolta alimentare per chi non riusciva ad arrivare a fine mese, portavamo nelle case le cassette di frutta e verdura, i guanti, le mascherine. Tutto questo non viene raccontato, perché?".

"Pensiamo che nei quartieri come il Quarticciolo l'aiuto, la cooperazione tra le persone possa magari non risolvere, ma alleviare i problemi che ci affliggono tutti i giorni. Non credo che con la palestra miglioriamo la vita delle persone, ma diamo loro un'alternativa. È questa la differenza che forse qualcuno non capisce: noi qua non abbiamo il ruolo dell'istituzione, non giudichiamo nessuno. Veniamo rispettati perché diamo la possibilità di un'alternativa: che sia quella culturale con il doposcuola, che quella sportiva con la palestra.".

Che nel Quarticciolo lo spaccio sia un problema non si nega. Anzi. Ma accanto a quello c'è un'altra realtà, che esiste e prova a rendere la vita di tutti, in quel quartiere, un po' più sostenibile. E lo fa tramite il mutualismo, la cooperazione, la scuola e lo sport popolare. "Non conosco la dinamica di come si vende la droga per strada, quindi non so Brumotti che si inventa e come fa ad andare lì. Non lo so e non mi interessa. Quello che mi interessa è smettere di vedere gli abitanti del Quarticciolo dipinti tutti come spacciatori quando ci sta tanta gente che la mattina si alza e va a lavorare e prova a rendere la vita degli altri migliore. Venire qui con la telecamera, bloccare le strade, portarsi dietro decine di agenti, non è utile. Ma perché dobbiamo stare zitti e accettare di vedere queste cose?".

La replica di Striscia la Notizia

Gentile redazione,

alcune precisazioni in merito all’articolo pubblicato su Fanpage dal titolo “Parla il maestro di boxe che ha contestato Brumotti a Quarticciolo nel video diventato virale”, in cui vengono riportate le dichiarazioni di un residente del problematico quartiere alla periferia Est di Roma. L’abitante del Quarticciolo accusa Vittorio Brumotti di “raccontare solo lo spaccio”. E ancora: “non so Brumotti che si inventa e come fa ad andare lì. Non lo so e non mi interessa. Quello che mi interessa è smettere di vedere gli abitanti del Quarticciolo dipinti tutti come spacciatori quando ci sta tanta gente che la mattina si alza e va a lavorare e prova a rendere la vita degli altri migliore”.

Per prima cosa ci preme ricordare che sono proprio i cittadini (nel caso specifico quelli del quartiere Quarticciolo), non ascoltati dalle istituzioni ed esasperati dal dilagare dello spaccio, a rivolgersi a Striscia la notizia. Vittorio Brumotti raggiunge i luoghi da cui partono le richieste di aiuto dei residenti e da anni si batte per liberare le nostre città dalle piazze di spaccio, rischiando molto in prima persona. Lo fa davanti a milioni di telespettatori, anche in modo simbolico, soprattutto per mettere in luce le responsabilità di chi dovrebbe intervenire e non interviene.

Allo stesso modo Striscia spesso si mobilita a fronte di segnalazioni da parte di associazioni di volontariato che combattono situazioni di degrado di natura diversa.

Lo spirito di Striscia, infatti, è dalla sua nascita quello di stare al fianco dei cittadini. Per informarvi un po’, vi invitiamo a recuperare la ricerca dell’università Bocconi di Milano del 2011 dal titolo “La rilevanza sociale, culturale ed economica di Striscia la notizia dalla nascita a oggi”, da cui è emerso che «il contributo di Striscia la notizia per mezzo delle indagini condotte dai suoi inviati è stato in molti casi determinante». «Il tg satirico – prosegue la ricerca – ha infatti manifestato un costante impegno a favore della legalità, facendosi portavoce dei cittadini, dai quali riceve le segnalazioni, e dando il via a inchieste e indagini volte a fornire un ulteriore strumento di raccordo tra cittadinanza e autorità competenti. In diverse occasioni, pertanto, la trasmissione è riuscita a portare alla ribalta della cronaca nazionale vicende che, in caso contrario, sarebbero rimaste sconosciute ai più». Dallo stesso studio, viene fuori che dal 1992 al 2010 Striscia ha aiutato lo Stato a recuperare 7,8 miliardi di euro.

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