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Parla il figlio di Virginia Sanjust sorpresa a frugare in auto: “Sta male, cacciata dagli ospedali”

Il figlio di Virginia Sanjust ha spiegato che la madre si è rivolta ad un ospedale, ma che è stata rimandata a casa. “Questo sistema non accoglie e non aiuta chi ha bisogno”.
A cura di Alessia Rabbai
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Virginia Sanjust (Fonte: La Presse)
Virginia Sanjust (Fonte: La Presse)

"Mia madre sta male, gli ospedali l'hanno cacciata proprio nel momento del bisogno. Ecco perché frugava in un'auto". A parlare è il figlio venticinquenne di Virginia Sanjust di Teulada, suo amministratore di sostegno. L'ex annunciatrice Rai di recente è stata condannata a due mesi e venti giorni in direttissima, sorpresa a frugare in una Smart in via Flaminia a Roma. Ieri Fanpage.it aveva contattato l'avvocato Piergiorgio Manca, che ha spiegato l'intenzione di un ricorso in Appello: "Presenterò ai giudici la documentazione che attesta il suo stato di salute. Virginia infatti è stata dichiarata seminferma di mente nel precedente processo in cui è stata assolta dall'accusa di tentata estorisione alla nonna".

"Paziente psichiatrica, è stata rimandata a casa"

I famigliari di Virginia Sanjust hanno reso noto come non stia bene. Il figlio ha spiegato che gli ospedali ai quali si è rivolta non si sono occupati di lei: "È stata mandata a casa ed è una paziente psichiatrica. Si è trovata sola. Ecco perché era in strada ed è stata trovata frugare all'interno di una macchina". Giancarlo Armati intervistato da La Repubblica ha parlato di sua madre, ex conduttrice televisiva, annunciatrice Rai, anche chiamata "signorina buonasera". Quella di Virginia sembrava una carriera tutta orientata nel mondo dello spettacolo, ma le sue condizioni di salute con il tempo sono peggiorate e oggi lo preoccupano.

"Nessuno si è preso cura di lei"

Il figlio di Virginia Sanjust ha raccontato quanto accaduto prima che la madre è stata sorpresa a frugare nell'auto: "Si è presentata da sola al reparto di Psichiatria dell’ospedale Sant’Andrea. Nessuno si è preso cura di lei – ha detto alla Repubblica – un dirigente ha chiamato noi famigliari per chiederci di venirla a prendere, come fosse "un pacco" indesiderato e non una paziente bisognosa. Io però ero in Toscana e non ho potuto raggiungerla, così l'hanno fatta allontanare. Fino a quando non è stata fermata dai carabinieri per strada. Questo sistema non accoglie, non cura, non aiuta, chi ha bisogno".

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