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Palazzo devastato dall’incendio a Colli Aniene: cinque indagati per disastro, lesioni e omicidio

Nel rogo è morto un uomo, Antonio D’Amato: era a pranzo dalla compagna, non è riuscito a uscire in tempo dal palazzo. Cinque gli indagati per l’incendio.
A cura di Natascia Grbic
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Sono cinque le persone iscritte nel registro degli indagati per l'incendio scoppiato lo scorso 2 giugno nel palazzo di via Edoardo d'Onofrio a Colli Aniene, quartiere alla periferia di Roma. Le accuse sono disastro, lesioni e omicidio colposi. Nel rogo è morto un uomo di ottant'anni, Antonio D'Amato, mentre altre persone sono rimaste ferite e intossicate. Tra queste, anche un bambino.

Oggi è stato affidato l'incarico per eseguire l'autopsia sul corpo della vittima, che si trovava a pranzo dalla compagna, e non è riuscita a uscire dall'appartamento in fiamme. L'uomo è morto asfissiato dal fumo e per le gravi ustioni riportate sul corpo, tanto che ci sono volute diverse ore per identificarlo. La compagna è miracolosamente riuscita a mettersi in salvo.

Arrivata in questi giorni anche l'informativa dei Vigili del Fuoco, della Polizia di Stato e dell'Ispettorato dell'Asl.  Nell'edificio erano in corso dei lavori di ristrutturazione. Al momento non è ancora nota la causa dell'incendio: ciò che è certo è che i condomini hanno sentito diversi scoppi prima di vedere le fiamme, ma cosa abbia causato quell'inferno di fuoco non è ancora chiaro.

La tragedia è scoppiata il 2 giugno, verso l'ora di pranzo, quando tantissime persone erano a casa. Oltre cento le persone che sono rimaste senza casa: il palazzo, infatti, è stato dichiarato inagibile e le indagini sull'accaduto sono ancora in corso. A perdere la vita è stato solo Antonio D'Amato, anche se il bilancio sarebbe potuto essere ben più tragico dato il gran numero di persone presenti a quell'ora nello stabile. L'ottantenne, da quanto emerso, ha perso la vita cercando di salvare quella della compagna e trovando una via di fuga per il tetto. Dove lui però, non è riuscito ad arrivare.

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