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Padre e figlio pescatori morti in mare a Focene, il fratello: “Erano dietro di me, li ho visti sparire”

Anche Roberto Di Biase era in mare il giorno che il fratello Massimo e il nipote Claudio sono scomparsi tra i flutti a Focene. Non ha potuto fare nulla per evitare la tragedia.
A cura di Natascia Grbic
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Il fratello era dietro di lui quando il mare lo ha inghiottito insieme al figlio. Ma Roberto Di Biase, anche lui pescatore, nulla ha potuto fare per lui, se non cercare a sua volta di non essere travolto dalle onde e finire in mare. Una tragedia che ha portato alla morte di Massimo e Claudio Di Biase, padre e figlio, rispettivamente di 62 e 29 anni, avvenuta al largo delle Coste di Focene. Un cambiamento improvviso delle condizioni meteo ha messo in difficoltà il peschereccio, con onde alte oltre due metri e un vento fortissimo. In poco tempo la barca è affondata, portando con sé Massimo e Claudio, che nulla hanno potuto contro la furia del mare. I loro corpi sono stati recuperati ore dopo, ormai privi di vita.

"Mio fratello ha intrapreso questa attività perché amava molto il mare. Erano dietro la mia barca, a un certo punto non li ho più visti", le parole di Roberto Di Biase, riportate da Il Messaggero. L'uomo è riuscito a rientrare nel porto con molta difficoltà, il suo peschereccio ha riportato danni ingenti.

Ieri il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, ha proclamato il lutto cittadino per "una tragedia che ha colpito duramente la nostra comunità. La scomparsa di Massimo e Claudio Di Biase, conosciuti da tutti come degli instancabili lavoratori, lascia un vuoto profondo. Ho proclamato il lutto cittadino per onorare la memoria di queste due persone che hanno contribuito per anni alla tradizione marinara del territorio. Il nostro pensiero va alla loro famiglia, a cui esprimiamo il più sentito cordoglio". Per l'occasione, sono state spente le luminarie natalizie e le bandiere degli edifici pubblici sono state esposte a mezz'asta.

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