Ostia, sei stabilimenti in fiamme: arrestato il piromane. “L’ho fatto per tristezza”

Cabine e sdraio dati alle fiamme. E anche gli storici pedalò a forma di cigno del Vittoria. A Ostia, tra lunedì e mercoledì, sono stati dati alle fiamme sei stabilimenti balneari. Il piromane, l’altra sera, l’hanno visto, mentre appiccava l’incendio e poi scappava. E gli sono corsi dietro. I gestori dei bagni e la polizia. Ventiquattro anni, romano, è finito in manette. Storia di fragilità, la sua. "Ho appiccato gli incendi per tristezza, per frustrazione. E ho fatto tutto da solo". Racconta agli inquirenti durante un'ora e mezza d'interrogatorio.
E tra gli stabilimenti temono nell'emulazione. "Speriamo che a nessuno venga in mente di replicare quel gesto sconsiderato". Dicono dal Plinius, dove sono state incendiate cinque cabine di legno. "Siamo stati fortunati che le fiamme sono state domante subito e non hanno raggiunto il capanno degli attrezzi".
I più puntano il dito contro il piromane, ragazzo fragile cresciuto nel quartiere San Giovanni in un contesto familiare difficile. E se gli inquirenti stanno cercando di ricostruire l'accaduto ed escludere il possibile mandante, sul litorale di Ostia Massimo Muzzarelli, presidente della Federbalneari, ha pochi dubbi: "Non è così che agisce la criminalità, fare un'aggressione del genere in pieno giorno o nelle prime ore della sera è atipico negli atteggiamenti malavitosi. Semmai questa situazione di degrado del litorale non aiuta".
Le indagini della squadra mobile di Roma proseguono e i vigili del fuoco effettuanosopralluoghi agli stabilimenti dal Salus al Vittoria, dal Plinius al Belsito, fino al Capanno e a Le Dune.
"Mi auguro solo una cosa: che non sia un messaggio che qualcuno vuole mandare a qualcun'altro", riflette Giovanna Puscasu, direttrice dello stabilimento Salus.


Certo è che la tempistica degli incendi, scoppiati a pochissime ore di distanza dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha dato ragione al Comune di Roma sulla questione dei bandi, lascia molte persone perplesse. "Ma no, ma cosa andate a pensare, sarebbe stato darci la mazza sui piedi – dice Tiziano Tordella dell'Arcobaleno Beach – ieri sera eravamo tutti insieme a cercare il piromane, ci siamo messaggiati per riuscire a rintracciarlo. Abbiamo collaborato con le forze dell'ordine, tra noi è stato un momento di unione. I veri problemi sono altri, questo bando di cui si sa poco o nulla che non ha una dato precisa e non ci permette di progettare la stagione".