Ortaggi sulla scalinata d’ingresso a Montecitorio: la nuova protesta di Ultima Generazione
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Appuntamento a Montecitorio per lanciare ortaggi e frutta sulla scalinata che si trova all'ingresso monumentale del palazzo. È quanto avvenuto nella mattinata di oggi, verso le ore 9 di mercoledì 19 febbraio 2025, a Roma. A lanciare insalate, finocchi e mandarini contro il palazzo che ospita la Camera dei Deputati e il Parlamento sono gli e le attiviste di Ultima Generazione che da anni adottano azioni di protesta non violenta per esprimersi a favore del clima.
Attivisti e attiviste per l'ambiente sono tornate oggi per questa nuova campagna "Il Giusto Prezzo" e per farsi sentire direttamente dalle personalità politiche con potere decisionale nel nostro Paese, dopo essere state conosciute per i blocchi al traffico, durante i quali si sedevano occupando la carreggiata e per il lancio di vernici vegetali o carbone vegetale nero su vetrine, monumenti e sedi istituzionali. Fino alla citofonata a Giorgia Meloni, nella sede di Fratelli d'Italia.
"Il governo è pazzo, stiamo soffocando. Ci serve un prezzo giusto: stiamo parlando del nostro cibo – hanno gridato attiviste e attivisti svuotando le buste cariche di cibo scaduto – Questo è quello che siamo costrette a fare", hanno aggiunto poi.
L'azione di protesta civile non violenta sulle scale di Montecitorio
L'azione è iniziata alle 9-05 sulla scalinata monumentale di accesso alla Camera dei Deputati in Piazza del Parlamento. Sette persone di Ultima Generazione hanno sparso lungo la scalinata gil contenuto di sacchetti pieni di ortaggi e frutta. Si tratta di cibo scartato dalla GDO (Grande Distribuzione Industriale), come spiegano dalla stessa associazione per il clima. Attivisti e attiviste si sono poi sedute e messe dei sacchetti con i brand della GDO: "Abbiamo voluto simulare il soffocamento di un sistema che strangola i produttori, lasciando loro la briciole del proprio lavoro, e affama i consumatori che non arrivano a fine mese". Dieci minuti dopo, alle ore 9.15 sono arrivate le forze dell'ordine che hanno traferito attivisti e attiviste in questura, dove si trovano ancora adesso.
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La protesta con il cibo scaduto a Montecitorio
"Le proteste degli agricoltori che stanno scuotendo il Paese dimostrano che il momento di agire è ora – hanno spiegato da Ultima Generazione – Abbiamo un'opportunità storica per costruire una coalizione che possa cambiare il futuro dell’agricoltura italiana e garantire giustizia sociale e ambientale: oggi su 100 euro di spesa solo 7 ritornano al produttore: serve un’alleanza di produttori e consumatori, entrambi vittime dell’inflazione climatica".
La richiesta di attivisti e attiviste, come precisato, è quella di proteggere i raccolti dalla crisi climatica che porta con sé siccità, ondate di calore, grandinate e alluvioni devastanti; l'aggiustamento dei prezzi con un intervento delle istituzioni visto il costo sempre più insostenibile degli alimenti e, infine, finanziare le realtà responsabili della crisi attuale, come la finanza, la GDO, i top manager delle multinazionali del cibo e l’industria del fossile.
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Le reazioni dalla politica
Il primo a condividere un suo commento su quanto avvenuto questa mattina sulla scalinata di Montecitorio è stato proprio il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana. "Esprimo ferma condanna per l'atto vandalico compiuto questa mattina di fronte al Parlamento – così ha definito l'atto di protesta – Il confronto e l'espressione delle proprie idee non possono mai tradursi in gesti che minano il decoro e il rispetto delle istituzioni. Un sentito ringraziamento alle Forze dell'Ordine per il tempestivo intervento".