video suggerito
video suggerito
Morte di Margaret Spada

Operata nello stesso ambulatorio di Margaret Spada: “Al suo posto potevo esserci io”

“Non si può morire per un’operazione al naso: al posto di Margaret Spada, potevo esserci io”, racconta a Fanpage.it Nadia che nel mese di luglio scorso si è sottoposta ad un intervento simile nello stesso ambulatorio di Roma Marco e Marco Antonio Procopio.
A cura di Beatrice Tominic
128 CONDIVISIONI
A sinistra Margaret Spada, morta dopo l'iniezione per l'operazione. A destra Nadia dopo l'operazione.
A sinistra Margaret Spada, morta dopo l'iniezione per l'operazione. A destra Nadia dopo l'operazione.
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Quando ho saputo cosa è successo a Margaret Spada, ho pensato che avrei potuto fare la sua stessa fine. Prima dell'operazione non mi erano stati chiesti documenti o referti, fatta eccezione per l'emocromo". A raccontarlo a Fanpage.it è Nadia, una ragazza che cinque mesi fa si è sottoposta ad un intervento al naso nello stesso ambulatorio a cui si era rivolta la ventunenne. Anche Nadia ha conosciuto i dottori Marco e Marco Antonio Procopio tramite i social network e anche lei, proprio come la giovane che ha perso la vita lo scorso 7 novembre, è arrivata dalla Sicilia per sottoporsi all'operazione.

"Mi hanno raccomandato di restare a riposo, ma sarei dovuta andare in aeroporto in attesa del volo – racconta – Per assicurarmi la massima tranquillità, invece, mi hanno pagato una notte in albergo, sottraendo la cifra dal prezzo dell'operazione. Mi sono trovata bene con loro, li ho ritenuti dei professionisti: mi hanno seguito anche nel post-operazione con attenzione. Ma se penso che al posto della ragazza di Lentini ci sarei potuta essere io…"

Il viaggio da Palermo a Roma e l'operazione nell'ambulatorio dei Procopio

"Li ho trovati sui social network, mi hanno convinta e ho pensato di rivolgermi a loro per una piccola operazione al naso – ricorda la ragazza, una venticinquenne – Così sono partita da Palermo qualche mese fa per l'operazione". Una volta citofonato nel palazzo di Fonte Ostiense, lo stesso perquisito ancora una volta nelle scorse ore, le è stato indicato il piano da raggiungere, è stata accompagnata nella sala di attesa e dopo una ventina di minuti o poco più è iniziata la visita.

"Prima di essere sottoposta all'operazione mi hanno fatto accomodare in una saletta per le foto prima dell'operazione, poi sono stata controllata dal padre: aveva notato una macchia sul naso da alcune immagini che avevo inviato allo studio precedentemente – racconta – Mi ha guardato meglio e poi ha dato l'ok per l'operazione".

Una volta entrata nella sala operatoria è iniziato l'intervento. "Con me c'erano i due dottori Procopio, padre e figlio; un terzo medico e una donna che si è sempre presentata come la segretaria della clinica (una situazione che ricorda l'operazione di Margaret Spada: quattro medici fra cui la moglie di Marco Antonio Procopio, ndr)", spiega Nadia.

L'anestesia locale, il racconto di Nadia: "Tremori in corpo"

Poi è stata sottoposta ad un'anestesia locale: "Dopo l'iniezione ho iniziato a sentire dei tremori alle mani e alle labbra – continua, spaventata perché, fra le ipotesi, potrebbe essere stato proprio un eccesso di anestetico a causare il malore alla ventunenne -Ho avuto paura, ma non ho collegato questa reazione alla possibilità che potesse trattarsi dell'anestesia. Ancora oggi non ho prove a riguardo. So solo che dopo l'operazione, una volta rimossa la cartilagine come previsto dall'intervento, anche i tremori sono scomparsi", ammette.

"Nel complesso, però, è stata un'esperienza positiva e loro mi sono sembrati professionali. Una volta in albergo, pagato da loro per consentirmi di restare a riposo, ho avuto una consistente emorragia con conseguenti e vari cambi di garze.  Ero cosciente, non avevo senso di svenimento. Mi sono rivolta a loro al telefono e mi hanno guidata con attenzione, si sono assicurati che stessi bene".

I documenti richiesti dai medici Procopio: "mi hanno chiesto solo l'emocromo"

"Mi hanno chiesto soltanto l'emocromo e un elettrocardiogramma con tracciato", ha spiegato nei giorni scorsi un'altra cliente dell'ambulatorio a cui, dopo la morte di Margaret Spada, era stato chiesto di integrare i documenti con un referto del cardiologo che accertava la mancanza di problemi cardiaci prima di sottoporsi ad un'autopsia. Documenti che, invece, non sono stati chiesti a Diana.

"Tesoro, mi serve emocromo completo (analisi del sangue) da richiedere al medico di base per fare l'intervento", si legge in uno dei messaggi inviato dal numero dell'ambulatorio a Nadia, invece. "Non mi hanno chiesto nient'altro: né l'elettrocardiogramma né ulteriori documenti che accertassero la presenza o meno di allergie. Per questo, riflettendoci, penso che avrei potuto fare la stessa fine di Margaret Spada", racconta a Fanpage.it.

"Alla luce di quanto avvenuto, forse non rischierei di nuovo così tanto per un'operazione al naso. O, almeno, mi documenterei meglio sul tipo di intervento: non si può morire così".

128 CONDIVISIONI
26 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views