Operaio contaminato da plutonio nell’ex laboratorio nucleare di Roma: sul caso indaga il pm
Per il Mase si è trattato di un "evento specifico anomalo e non di un incidente nucleare", eppure c'è chi vuole avere maggiore chiarezza sul caso dell'operaio, addetto alla gestione di rifiuti radioattivi, contaminato da plutonio alla Casaccia. Fra loro il pm che ha deciso di aprire un fascicolo sulla vicenda per fare chiarezza. Sono ancora troppi, infatti, gli interrogativi, dalla mancata comunicazione al blitz dei carabinieri del nucleo operativo ecologico, a cui il pm spera di trovare presto risposta.
Le indagini in corso sulla contaminazione da plutonio a Roma
A riportare la notizia dell'apertura delle indagini è la Repubblica secondo cui il pm ha aperto le indagini per cercare di chiarire cosa possa essere successo. I fatti iniziano il 21 novembre scorso, quando un operaio è risultato essere stato contaminato all'interno dell'ex laboratorio nucleare della Casaccia, alle porte di Roma. Non è ancora chiaro se la contaminazione sia avvenuta per inalazione o ingestione. Ciò che è certo è che, al termine di un turno di lavoro, gli sono state rinvenute "piccole quantità, ma molto radioattive" nel naso.
Non si sa come sia stato possibile: da chiarire, inoltre, anche se vi siano responabilità a riguardo, se siano state rispettate le norme sulla sicurezza e sulla presenza di eventuali lesioni subite dal dipendente.
Contaminato alla Casaccia: tempistiche nel mirino
Ancora da comprendere anche come sia stato possibile che la comunicazione della contaminazione sia arrivata all'Isin, l'ente che si occupa dei controlli in questo ambito, soltanto 4 giorni dopo dalla scoperta e il ministero dell'Ambiente ancora più tardi, soltanto quando l'agenzia di stampa Agei ha diffuso la notizia, lo scorso 29 novembre. Di conseguenza, lo hanno scoperto anche i magistrati. Con un ritardo di quasi 10 giorni dai fatti.
Il nuovo sopralluogo alla Casaccia
Come anticipato, proprio per questo motivo, nella giornata di ieri si è tenuto un nuovo sopralluogo alla Casaccia, volto a verificare le condizioni in cui si trova lo stabilimento e lo stato in cui è avvenuta la contaminazione, la strumentazione e i dispositivi di protezione, come mascherine e simili, messi a disposizione dall'azienda.
Nel frattempo gli inquirenti stanno raccogliendo ulteriori documenti e testimonianze sul caso per cercare di evidenziare eventuali responsabilità.
Come sta l'operaio contaminato
Non appena appreso l'accaduto, i controlli effettuati sul lavoratore sono stati definiti "confortanti". Ora dovrà sottoporsi ad una terapia chelante e per tre mesi dovrà evitare attività che lo mettano a contatto con le radiazioni. "Sono preoccupato, ma per ora sto bene", ha dichiarato lui stesso su quanto gli è accaduto.