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L'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro

Omicidio Willy, si aggrava la posizione degli arrestati: ora l’accusa è di omicidio volontario

Francesco Belleggia, Mario Pincarelli, Marco e Gabriele Bianchi rischiano ora la pena più alta per la morte di Willy Monteiro Duarte. Il capo d’imputazione è passato da omicidio preterintenzionale a omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Una decisione, quella della Procura di Velletri, nell’aria già da qualche giorno.
A cura di Natascia Grbic
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Sulla base degli accertamenti autoptici, la procura di Velletri ha deciso di cambiare capo d'imputazione per i quattro ragazzi arrestati: non più omicidio preterintenzionale ma omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Già nei giorni scorsi si era fatta strada l'ipotesi di un capo d'imputazione più grave. Adesso Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli rischiano la pena più alta. "Finché non mi mandano nulla dalla Procura per me resta ancora omicidio preterintenzionale – ha dichiarato l’avvocato Massimiliano Pica all’Adnkronos – Non sapevo di questo cambio di imputazione ma in base all’autopsia mi sembra abbastanza azzardato l’omicidio volontario". A far decidere la Procura sul cambio del capo d'imputazione, sia i risultati dell'autopsia sia le testimonianze dei ragazzi presenti al pestaggio, che hanno parlato di “spasmi, tipo convulsioni” dopo il calcio che lo ha fatto cadere. Altri giovani hanno detto che gli indagati sono saltati diverse volte sul corpo del 21enne dopo averlo buttato per terra.

Via vai di giovani pronti a testimoniare alla caserma

Sono tanti i ragazzi che da questa mattina si stanno presentando alla caserma dei carabinieri di Colleferro per raccontare cos'è accaduto la notte in cui è stato ucciso Willy Monteiro Duarte. La caserma si trova dietro la piazza dove il 21enne è stato ucciso. Tanto che, uno dei primi a correre in soccorso del ragazzo, è stato il maresciallo Antonio Carella, che ha sentito le grida provenire da piazza Oberdan. "Sono sceso e ho visto il ragazzo a terra. Mi sono accertato che Willy respirasse, mentre chiamavo i soccorsi e il comando, che ha avviato le indagini". Il maresciallo Carella ha riportato il racconto di alcuni ragazzi presenti al momento dell'accaduto, con i quali il carabiniere è rimasto in contatto in questi giorni. "Mi hanno detto di aver visto arrivare un'auto (intestata alla compagna di Alessandro Bianchi, fratello maggiore di Marco e Gabriele, N.d.R.) della quale un ragazzo è riuscito a scattare una foto con lo smartphone, immagine ora in possesso del comandante Ettore Pagnano". Dopo pochi minuti che sono sembrati interminabili è arrivata l'ambulanza: "Sono rimasto accanto a Willy fino a quando i paramedici non l'hanno portato via, ero in pena per lui come fosse un figlio". E ha aggiunto: "Quella in cui è rimasto vittima Willy è stata una scena disperata, tra le più cruente alle quali ho assistito durante i miei anni di servizio".

Willy morto per ‘politrauma che ha causato arresto cardiaco'

Secondo i risultati dell'autopsia eseguita presso l'Istituto di medicina legale di Tor Vergata, il 21enne è morto a causa di un "grave shock traumatico" che ha provocato l'arresto cardiaco. Questo è dovuto, secondo il medico legale, a "politraumi distribuiti tra torace, addome e collo". L'esame è durato oltre tre ore, ma non è stato possibile determinare l'esatta causa della morte, per la quale ci sarà bisogno di esami più approfonditi. Per ora, inoltre, non è ancora chiaro chi tra gli indagati abbia sferrato il colpo che ha ucciso Willy Monteiro Duarte.

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