Omicidio Willy, ricorso della procura contro sentenza d’Appello: “Ergastolo per i fratelli Bianchi”
La Procura ha fatto ricorso alla Cassazione contro la sentenza della Corte d'Appello di Roma che ha condannato a ventiquattro anni di carcere i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, accusati dell'omicidio di Willy Monteiro Duarte. Per l'accusa i due fratelli di Artena devono essere condannati all'ergastolo, come stabilito dalla sentenza di primo grado, ridotta dai giudici della Corte d'Appello che hanno riconosciuto le attenuanti generiche. La pena di Marco e Gabriele Bianchi è stata quindi sostanzialmente equiparata a quella degli altri due imputati, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, condannati a 23 e 21 anni di carcere. Belleggia è l'unico dei quattro che si trova sin dall'inizio agli arresti domiciliari.
La decisione della Corte di Cassazione è stata fissata al 9 aprile, mentre il 2 maggio si aprirà un altro processo per lesioni nei confronti di Samuele Cenciarelli, l'amico di Willy Monteiro Duarte picchiato mentre cercava di aiutare il suo amico. Anche in questo caso sono imputati i Bianchi, Belleggia e Pincarelli.
La Corte di Appello ha riconosciuto le attenuanti generiche ai fratelli Bianchi sostanzialmente perché ha riconosciuto che non sono stati loro a cominciare la lite, innestata da Belleggia e Pincarelli. Pur essendo stati condannati per omicidio volontario, quindi, i giudici hanno ritenuto che la pena dell'ergastolo fosse troppo severa e deciso quindi di ridurla in modo da renderla adeguate alle pene inflitte a Belleggia e Pincarelli, che pure hanno preso parte al pestaggio.
"L'aggressione inizia con il violento calcio al petto" dato da Gabriele Bianchi a Willy Monteiro Duarte utilizzando una "tecnica da arti marziali e con potenza tale da sospingerlo di schiena contro un'automobile parcheggiata". Sempre Gabriele Bianchi avrebbe colpito Willy con un pugno mentre provava a rialzarsi. A quel punto Marco Bianchi "in sinergia con il fratello, colpisce con un calcio al livello del collo e poi con un pugno il Cenciarelli e lo stesso Willy". A quel punto entrano in scena, si legge nelle motivazioni della Cassazione, anche Belleggia e Pincarelli, che hanno cominciato a colpire il 21enne mentre era a terra.