Omicidio Willy, quella dei Bianchi fu “spedizione punitiva, hanno massacrato il soggetto più debole”
Una spedizione punitiva: così l'avvocato Domenico Marzi, legale della famiglia di Willy Monteiro Duarte, ha definito la brutale aggressione in cui rimase ucciso il 21enne. Il difensore della vittima ha chiesto alla corte d'Appello di Roma di confermare le condanne per i quattro ragazzi ritenuti responsabili dell'omicidio: i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli. I primi due sono stati condannati in primo grado all'ergastolo, i secondi rispettivamente a ventitré e ventuno anni di reclusioni.
Il pestaggio che ha portato alla morte di Willy Monteiro Duarte è stato frutto di una "violenza inaudita che hanno sconvolto profondamente la società civile", le parole dell'avvocato riportate da Il Messaggero. "In questa tragica vicenda emergono due realtà opposte: da una parte c'è un ventenne, uno studente lavoratore, che interviene per aiutare un amico in difficoltà e paga con la vita questo atto di altruismo. Dall'altra ci sono i protagonisti di una violenza inenarrabile, ragazzi conosciuti in diverse occasioni e contesti per essere dei provocatori, sempre alla ricerca di un pretesto per lo scontro".
Secondo quanto riportato dal legale, i Bianchi hanno effettuato una vera e propria spedizione punitiva e si sono diretti subito "verso il soggetto più debole, un giovane esile, senza neppure accertarsi del suo coinvolgimento nel litigio".
La sentenza è prevista per il 23 giugno. I fratelli Bianchi hanno cambiato strategia difensiva e avvocati, puntando su due fattori per la loro assoluzione: l'inattendibilità dei testimoni, che definiscono ‘ubriachi', e una testimonianza di Samuele Cenciarelli, resa subito dopo i fatti, in cui il ragazzo dissedi aver visto Belleggia sferrare un calcio a Willy. Ancora, i legali sostengono che il loro sia stato un processo mediatico. Sono tantissimi però i testimoni che asseriscono tutti la stessa cosa: Marco e Gabriele si sono accaniti su Willy, insieme anche a Belleggia e Pincarelli.