Omicidio Willy, parla la madre: “Lavorava già quando andava a scuola e aiutava nelle spese di casa”
Un ragazzo sempre disponibile, gentile, altruista in famiglia, sul lavoro e con gli amici: questo il quadro emerso oggi nel Tribunale di Frosinone su Willy Monteiro Duarte, il giovane ucciso di botte nella notte tra il 5 e il 6 settembre a Colleferro. A raccontare chi era Willy davanti i giudici della Corte D'Assise sono stati i genitori del 21enne e il suo datore di lavoro. "Contribuiva alle spese di casa, spesso pagava lui la spesa, mi aiutava, mi accompagnava in macchina a fare le commissioni – le parole della madre di Willy, riportate in un articolo di Adnkronos a firma di Silvia Mancinelli – Era sempre disponibile. Viveva con noi, lavorava da un anno e sette mesi al ristorante hotel degli Amici, ad Artena, dove era stato assunto subito dopo il diploma alberghiero. Mentre ancora andava a scuola, lavorava il fine settimana in un ristorante a Paliano, fin quando non ha chiuso. Da lì è andato a fare una esperienza di tre mesi in Calabria e poi ha trovato lavoro ad Artena".
A ricordare Willy, anche il padre Armando. "Mio figlio era bravissimo a scuola, quando poi ha iniziato a lavorare si era aperto un conto corrente e metteva da parte i soldi. Amava stare con gli amici, appena staccava, e giocava a pallone". Come teste per la parte civile è stato ammesso anche Nazareno D'Amici, il titolare dell'hotel dove lavorava il ragazzo. "Ho avuto alle dipendenze Willy circa due anni, fin quando è morto. È sempre stato un ragazzo educato, ha sempre aiutato il prossimo e gli stessi collaboratori. Ma non solo, perché con i soldi che guadagnava aiutava la famiglia".
Secondo quanto riportato da Antonio Grande, medico legale che ha eseguito l'autopsia sul corpo di Willy, il ragazzo sarebbe morto a causa di un colpo frontale al torace. "Non con un colpo dato da dietro, dove la rigidità della colonna vertebrale protegge gli organi, ma con almeno uno frontale, al torace. Una morte non istantanea, ma comunque rapida, considerate le infiltrazioni emorragiche", ha dichiarato. "Ciò che è stato immediatamente evidente analizzando l'esame autoptico sul corpo di Willy è stata la sproporzione oggettiva tra la lesività esterna e interna, una apparente disomogeneità tra l'integrità di continuità della cute e il quadro interno, dove si assiste a una diffusione di lesioni molteplici e di diversa entità che diventano non più ecchimosi ma infiltrazioni emorragiche e infarcimenti". Della morte di Willy sono accusati quattro giovani di Artena: i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli.