Omicidio Willy, padre di un ragazzo ferito: “Rissa durata 20 secondi, nessuno riusciva a fermarli”
"I fratelli Bianchi erano lì solo per picchiare. Non è stata una rissa, ma un'aggressione. Sono stati 20 secondi di violenza inaudita". A ‘The Breakfast Club' su Radio Capital è intervenuto Vincenzo, il padre di uno dei ragazzi feriti nel pestaggio che ha causato la morte di Willy Monteiro Duarte. Suo figlio, che è voluto rimanere anonimo, è riuscito a salvarsi nascondendosi dietro una macchina. "Quella sera Willy, mio figlio e i suoi amici sono andati in un locale dopo il lavoro – spiega l'uomo – Willy ha visto un suo compagno di scuola coinvolto in una rissa e ha avuto la bontà di dirgli di lasciar perdere. Poi qualcuno ha chiamato i fratelli Bianchi e hanno iniziato a picchiare chiunque passasse di lì. L'aggressione non è durata 20 minuti, ma pochi secondi. Nessuno riusciva a fermarli". Il ragazzo è morto poco dopo l'arrivo dell'ambulanza. "Willy era quello della compagnia che prendeva sempre la macchina perché non beveva mai – conclude Vincenzo – Era il ragazzo che tutti vorrebbero come figlio".
Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli sono stati arrestati in flagranza di reato subito dopo la morte di Willy. A condurre le indagini, i carabinieri della Compagnia di Colleferro, che hanno subito sospettato si stessero dirigendo ad Artena. Secondo i racconti di molti testimoni e residenti della zona, i ragazzi sono noti per il temperamento violento e per la facilità di scatenare risse alla minima occasione. "Bastava uno sguardo o un commento su Facebook per scatenare la loro ira", ha spiegato a Fanpage.it un amico di Willy e frequentatore della palestra di MMA dove si allenavano i fratelli Bianchi.
"Loro (gli arrestati N.d.R.) sono molto conosciuti in strada per le prepotenze che fanno – ha spiegato il ragazzo – Le persone cercano di evitare il contatto con loro per diversi episodi di violenza successi in passato. Trovano sempre il modo di attaccare in 5 contro 1, 4 contro 1, 10 contro 1. L'hanno fatto anche con me e i miei amici. Qualche mese fa in un locale di Colleferro hanno spaccato la faccia a un ragazzo, gli hanno dovuto mettere 20 punti. Il modus operandi è sempre lo stesso: il piccolo del gruppo va a rompere le palle a qualcuno, poi quando la situazione si surriscalda va a chiamare i grossi". Secondo quanto raccontato dal ragazzo, i quattro arrestati non erano gli unici ad agire in questo modo. "Hanno preso loro ma è tutta la comitiva che si comporta così".
Il fratello dei due lottatori di MMA, Alessandro Bianchi, è convinto nell'innocenza dei due giovani, ora in carcere a Rebibbia. Intervistato da Fanpage.it ha chiamato in causa le responsabilità di Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, i due giovani da cui sarebbe partita la rissa. "Quando sono arrivati hanno visto venti persone contro Francesco Belleggia e Mario Pincarelli. Ho saputo che Belleggia prima ha dato una gessata in testa a un ragazzo e l'ha fatto cascare per le scale, quell'altro ha preso a schiaffi dei ragazzi. Sono stati loro a far partire la rissa, i miei fratelli nemmeno erano nel locale, sono solo andati a prenderli. Tanto che quando sono arrivati i carabinieri stavano uscendo a piedi dalla piazza davanti al locale e si sono incrociati. Nessuno parla di Pincarelli o Belleggia, devono ammettere che tutto è cominciato da loro".