Omicidio Willy, nuovo interrogatorio per gli arrestati: ma non rispondono alle domande del giudice
Marco e Gabriele Bianchi e Francesco Belleggia hanno deciso di non rispondere alle domande del giudice riguardo l'omicidio di Willy Monteiro Duarte. Rinviata invece la convocazione di Mario Pincarelli perché in isolamento in attesa del tampone per il covid. Il nuovo interrogatorio di garanzia segue il cambio di capo d'imputazione da omicidio preterintenzionale a quello di omicidio volontario, che aggrava la posizione degli indagati, che al momento hanno deciso di rimanere in silenzio. Essendo accusati di omicidio volontario non potranno accedere a riti (come quello abbreviato) che prevedono sconti di pena. In questo caso, non è nemmeno prevista la prescrizione. Tutti e quattro rischiano quindi l'ergastolo.
Willy, per la procura è omicidio volontario
Per la Procura di Velletri, Marco e Gabriele Bianchi, Mario Belleggia e Mario Pincarelli avrebbero picchiato Willy Monteiro Duarte con lo scopo di ucciderlo. Il fatto che tre di loro siano professionisti nelle arti marziali implica che sapessero perfettamente dove e come colpire, e l'effetto che questi colpi avrebbero avuto su una corporatura esile e minuta come quella del 21enne, colpito violentemente alla gola e al torace. Nell'ordinanza si legge che "le lesioni riscontrate sul corpo del giovane Willy Monteiro sono state determinate da colpi sferrati con inaudita violenza da persone esperte e allenate, nonché consapevoli della nocività e letalità degli stessi". Il fatto che sul corpo di Willy non siano state riscontrate lesioni osseo o cutanee, "dimostra che chi ha colpito sapeva dove, come e con quale intensità colpire".
Le intercettazioni in carcere degli arrestati
Intercettati in carcere, Mario Pincarelli e Marco Bianchi hanno ammesso nei colloqui con il padre e il fratello di aver colpito Willy. "Solo ci so, ci so tirato", ha detto Pincarelli in dialetto al padre. "Solo lo so un po' rovinato, gli so tirato quanto steva per terra da chiglio". Il padre, capendo che il figlio sta dicendo qualcosa di compromettente, lo zittisce subito. "Zitto n'atra vota". Marco Bianchi ammette di aver spinto Willy, ma sostiene che a dare il colpo decisivo sia stato Francesco Belleggia, l'unico a trovarsi agli arresti domiciliari. "L’ha spezzata chiglio figlio de puttana de Belleggia la vena n’canna (in gola, ndr)". E sostiene poi che insieme a Pincarelli, Belleggia ha preso a pugni Willy, dandogli il colpo che avrebbe reciso la carotide.