Omicidio Willy Monteiro: tre testimoni coinvolti nel giro di droga dei fratelli Bianchi
Francesco Belleggia, uno dei quattro indagati per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte e ai domiciliari, tramite il suo legale ha denunciato tre persone, riconducibili ai fratelli Marco e Gabriele Bianchi, per false dichiarazioni, convinto che le loro deposizioni siano totalmente inattendibili e che i tre siano riconducibili ai loro affari di droga. Due sono coimputati con i fratelli Bianchi nei reati di estorsione, lesioni e stupefacenti, mentre il terzo è loro cliente abituale di cocaina. Secondo la difesa di Belleggia infatti, i tre, ascoltati come persone informate sui fatti, mentirebbero sulla notte del pestaggio che ha portato alla morte del ventunenne a Colleferro, nella versione raccontata agli inquirenti. Tutti e tre non si sono presentati spontaneamente, come gli altri, ma sono stati indicati dalla difesa dei fratelli Bianchi e sarebbero gli unici che affermano di aver visto Belleggia sferrare un calcio. Il primo dei tre ha detto di aver sentito il rumore e di averlo visto sferrare un calcio, senza però vederne l'impatto, il secondo di aver visto sia Belleggia che Pincarelli, mentre il terzo aver visto Belleggia e poi successivamente anche Pincarelli, mentre andava via con la macchina.
Il processo per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte
Il 10 giugno ci sarà la prima udienza davanti alla Corte D'Assise del processo per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte per il quale sono imputate quattro persone, Marco e Gabriele Bianchi, Mario Bincarelli e Francesco Belleggia, accusati di omicidio volontario. Il giudice dell'udienza preliminare ha dichiarato inamissibile la richiesta di rito abbreviato, che permette, rinunciando al dibattimento, di accedere allo sconto di un terzo della pena. Una possibilità che non è però prevista per i reati gravi. Tutti quattro gli imputati sono ritenuti responsabili di aver massacrato di botte Willy, che era intervenuto durante una discussione, a difesa di un suo amico, prendendolo a calci e a pugni il 6 settembre del 2020. Percosse che lo hanno ucciso poco dopo l'intervento dei soccorritori, l'autopsia ha poi rivelato come il ventunenne avesse integro solo un organo, mentre il cuore era stato spaccato in due.