Omicidio Willy Monteiro, revocata la licenza alla frutteria di Gabriele Bianchi
Il sindaco di Cori Mauro De Lillis ha revocato la licenza alla frutteria di Gabriele Bianchi, uno dei quattro ragazzi in carcere a Rebibbia per l'omicidio di Willy Monterio, insieme al fratello Marco. Gabriele aveva aperto l'attività a conduzione famigliare dopo il lockdown imposto dall'emergenza coronavirus, attirando l'attenzione della comunità locale e della stampa per la sua intraprendenza, che lo ha citato come virtuoso esempio di ripartenza. Un giovane imprenditore coraggioso insomma, questo era il ritratto del ventiquattrenne fatto dai giornali locali e dal Tg3 regionale del Lazio, che anche il primo cittadino del borgo medievale in provincia di Latina aveva notato per l'apertura del suo esercizio commerciale. Su Instagram a metà maggio Gabriele aveva dato il lieto annuncio dell'attività, con tanto di foto che lo ritrae a petto nudo intento a svolgere la sua attività in un terreno: "Si lavora anche per la prossima apertura, la ‘Frutteria profumi dell'orto'".
Gabriele Bianchi apre la sua frutteria e finisce in carcere un mese dopo
Gabriele Bianchi ha aperto la sua frutteria ed è finito in carcere un mese dopo. Da contadino coraggioso che da Artena si è fatto imprenditore a Cori, a criminale e presunto assassino, questo il ritratto di lui sui giornali. Sono migliaia i commenti comparsi nei giorni scorsi sui suoi profili social. Insulti, minacce di morte, in alcuni commenti gli utenti si chiedono come abbia fatto con il suo ‘umile' lavoro a permettersi il tenore di vita che con tanto orgoglio ostentava su Facebook ed Instagram: moto di grossa cilindrata, orologi ed anelli, tatuaggi, foto a bordo piscina. Poi la passione per la MMA che condivideva con il fratello Marco.