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L'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro

Omicidio Willy: le prove del Dna aggravano la posizione di Francesco Belleggia

Francesco Belleggia si trova agli arresti domiciliari, ha sempre sostenuto di non aver partecipato alla rissa nella quale è stato ucciso Willy Monteiro Duarte. Sulle sue scarpe però, c’è il Dna di un amico di Willy: il ragazzo ha provato a fare scudo col suo corpo al 21enne mentre era in terra, e sarebbe stato colpito da Belleggia.
A cura di Natascia Grbic
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Sulla scarpa destra di Francesca Belleggia sono state trovate tracce biologiche del ragazzo che ha provato a difendere Willy Monteiro Duarte mentre si trovava a terra. Si tratta di un giovane che ha fatto scudo al 21enne col suo corpo e che sarebbe quindi stato preso a calci da Belleggia: un elemento, quello riscontrato dai carabinieri della Scientifica, molto importante perché colloca il ragazzo sulla scena, rappresentando un grave indizio di colpevolezza. "L'assenza sui reperti esaminati di tracce biologiche riconducibili alla vittima non deve in realtà sorprendere – si legge nell'ordinanza che dispone il cambio del capo d'imputazione da omicidio preterintenzionale a volontario – Perché lo stesso medico legale ha ben evidenziato la mancanza pressoché totale sul corpo di Willy di ferite e lesioni provocanti fuoriuscita di sostanza ematica".

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L'interrogatorio di Belleggia subito dopo l'arresto

Francesco Belleggia è l'unico tra i quattro arrestati per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte a essere stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Subito dopo essere stato fermato ha cominciato a collaborare con gli inquirenti, raccontando una versione dei fatti considerata attendibile dagli investigatori. "Marco Bianchi va verso Willy, gli tira un calcio e lui cade all'indietro, Gabriele Bianchi picchia l'amico di Willy… Willy era a poca distanza, Marco Bianchi gli sferra un calcio sul petto diretto, Willy cade indietro sulla macchina e Gabriele Bianchi si dirige verso l'amico di Willy picchiandolo", aveva detto Belleggia. "Mario Pincarelli dicono abbia dato colpi a Willy mentre era a terra. Era accanto a me, e dopo l'arrivo dei Bianchi è intervenuto nella rissa". Dopodiché, Belleggia è salito nell'Audi Q7 guidata da Gabriele Bianchi per tornare ad Artena. "Tutti hanno detto che Pincarelli aveva dato pugni a Willy. Io non ho visto i colpi di Mario… quando ho visto Willy cadere mi sono allontanato e anche i Bianchi. Ho visto correre tutti verso la macchina. Non sono rimasto con Pincarelli (che è tornato ad Artena su un altro autoveicolo, N.d.R.) a fronteggiare Willy, lui non c'entrava nulla". Belleggia ha poi dichiarato che i fratelli Bianchi gli avrebbero detto di non dire nulla della rissa.

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"Belleggia ha colpito Willy mentre era in terra"

Dichiarazioni quelle di Belleggia che, come detto, sono considerate attendibili dagli inquirenti. E in effetti coincidono con le testimonianze di quella notte, che collocano l'inizio dell'aggressione a Willy come opera dei fratelli Bianchi e poi continuata mentre il ragazzo era a terra. Qui però c'è una discrepanza: Belleggia sostiene di non aver partecipato alla rissa, ma in molti dicono di averlo visto accanirsi su Willy mentre era a terra. "L’ha spezzata chiglio figlio de puttana de Belleggia la vena n’canna (in gola, ndr)", ha detto Marco Bianchi al fratello in carcere, intercettato durante il colloquio. Willy è morto per i ripetuti colpi al torace e alla gola, frutto, secondo quanto stabilito dall'autopsia, di ‘un'azione coordinata'. Le indagini stanno volgendo al termine, dopodiché ci sarà il rinvio a giudizio: con la contestazione del reato di omicidio volontario non potranno accedere né a sconti di pena né beneficiare della prescrizione.

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