Omicidio Willy, l’avvocata di Marco Bianchi: “Hanno voluto creare un mostro a due teste”
Si è tenuta ieri l'udienza del processo di appello per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte, il giovane di ventuno anni ucciso di botte a Colleferro la notte tra il 5 e il 6 settembre 2021. A parlare in aula l'avvocata di Marco Bianchi, Vanina Zaru, che ha parlato di "mostro a due teste creato dalla sentenza di primo grado". "Ma un'aula di tribunale non deve servire a creare un mostro", ha poi aggiunto.
"La sentenza della Corte d'Assise di Frosinone con la sua sentenza, meritevole di censura, ha voluto dare una risposta al dolore per una tragedia con un'altra tragedia. Le testimonianze di tutto il processo non riescono a provare la colpevolezza di nessuno dei quattro imputati. I testi hanno detto ognuno una cosa diversa e la sentenza ne ha preso un pezzo da ognuno. Ma a fronte di condanne così severe le prove devono essere granitiche".
Per Zaru, Marco Bianchi sarebbe stato spersonalizzato e chiamato "solo come uno dei fratelli Bianchi. Nella sentenza si dice che Marco è pericoloso ed è come se girasse armato perché fa lotta Mma, ma anche l'amico di Willy, Samuele Cenciarelli, è stato picchiato e ha riportato una prognosi di 10 giorni".
Come prevedibile la difesa ha puntato anche sulla carta del ‘processo mediatico‘, sostenendo che la stampa abbia avuto un ruolo chiave per la condanna all'ergastolo dei fratelli Bianchi. "Sui siti gli articoli su questa vicenda fanno molte più visualizzazioni se ci sono le immagini dei fratelli Bianchi piuttosto che le foto di Willy, questo perché si è voluto creare un mostro", ha concluso Zaru.
La prossima udienza del processo si terrà il quindici giugno e sarà il turno delle altre difese. Oltre a Marco e Gabriele Bianchi sono stati condannati per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte anche Francesco Belleggia a ventitré anni di carcere e Mario Pincarelli a ventuno.