Omicidio Willy, l’amico: “Gabriele Bianchi e Pincarelli gli tiravano calci mentre era a terra”
"All'arrivo dei Bianchi con Pincarelli e Belleggia che erano appena indietreggiati, i quattro hanno avanzato come una falange. È stata un'aggressione a caso, a chiunque avessero di fronte. Willy si trovava al posto sbagliato al momento sbagliato. Ho visto Gabriele Bianchi sferrare un calcio furioso, potente, con la pianta del piede all'altezza dello sterno. Ha spostato la schiena indietro per prendere la rincorsa, lo slancio, caricando il movimento. Poi Willy è caduto". Sono queste le parole con cui Cristiano, uno dei ragazzi presenti la notte del 6 settembre in piazza Oberdan a Colleferro. Il giovane è certo: a picchiare selvaggiamente Willy Monteiro Duarte è stato Gabriele Bianchi, uno dei quattro arrestati per l'omicidio del 21enne insieme a Mario Pincarelli, Francesco Belleggia e Marco Bianchi. Non solo: a colpirlo quando era a terra, sarebbe stato anche Pincarelli. "Gabriele Bianchi stava continuava a dare calci a Willy mentre era a terra. È stata un'azione molto violenta. Un ragazzo è anche saltato addosso al collo di Gabriele urlando: basta, basta. Anche Pincarelli, mentre Willy era a terra, gli tirava calci".
I testimoni ricordano come fosse ieri il Suv Q7 dei fratelli Bianchi arrivato a tutta velocità, e che poi ha inchiodato davanti la piazza. Ricordano i due scendere dall'auto come delle furie e cominciare a colpire come fossero sul ring le persone presenti, accanendosi su Willy e su un suo amico, che a sua volta ha provato a difenderlo. E ricordano Willy a terra, incosciente. "Pensavo fosse solo svenuto", ha dichiarato in aula un suo amico. E invece Willy stava morendo, il massaggio cardiaco non è servito a nulla. Il ragazzo è deceduto in preda alla convulsioni, colpito da una furia cieca e totalmente senza senso, solo perché il branco voleva mettere in scena ancora una volta la propria prepotenza e arroganza.
"Willy era a terra, lo hanno circondato. Non so dire chi erano con precisione, ma intorno a lui c'erano 3 o 4 persone. È stata un'aggressione velocissima. Ho visto Willy a terra, boccheggiava come un pesce. Lo hanno colpito con pugni e calci". Così un altro ragazzo presente quella sera e che ha assistito il pestaggio. In aula è presente anche la mamma del 21enne di Paliano: mentre il testimone parlava, si è coperta le mani con gli occhi. Ha detto sin dall'inizio che non avrebbe perso un'udienza del processo per la morte del figlio, ucciso a calci e pugni in nemmeno trenta secondi. Un altro ragazzo, quello che ha fotografato la targa dei Bianchi, ha descritto anche la fuga del gruppo di Artena: "Dopo essere stato colpito con un calcio, Willy si è rialzato di scatto. Ha sbattuto sullo sportello di una macchina e poi lo hanno aggredito di nuovo, più persone. In quel momento anche un altro ragazzo che si chiama Samuele, è stato colpito con un calcio alla gola e ha urlato: ‘fermi, fermi, lui non c'entra nulla'. Poi ho visto Pincarelli salire sulla macchina dei Bianchi. Ho poi scattato due foto all'auto degli aggressori che si allontanava, ho chiamato i soccorsi e le ho consegnate ai Carabinieri".