Omicidio Willy, la chiamata segreta tra Gabriele Bianchi e l’amico che potrebbe smontare la difesa
Si sono parlati per quindici secondi prima del pestaggio costato la vita a Willy Monteiro Duarte. Eppure né Gabriele Bianchi né Omar Shabani hanno voluti dire in aula cosa si sono detti in quella telefonata. Un semplice caso di dimenticanza? Oppure qualcosa di compromettente che potrebbe aggravare la loro posizione?
Secondo quanto riportato da la Repubblica, la sera del pestaggio costato la vita al 21enne di Paliano Gabriele Bianchi ha chiamato Omar Shabani. Lo ha fatto un minuto prima che il loro Suv imboccasse la piazza dove si trovava Willy con i suoi amici. Al processo i Bianchi hanno dichiarato di essersi messi in mezzo perché credevano che i loro amici fossero in pericolo. Nessuno di loro in realtà lo era. Ed è probabile che Gabriele Bianchi lo sapesse dato che aveva parlato con l'amico poco prima di arrivare in piazza.
"Quando siamo arrivati e abbiamo visto tutta quella folla pensavamo che stessero aggredendo i nostri amici", le parole dei Bianchi in aula. Ma nessuno di loro era stato aggredito: poco prima c'era stata una lite tra Francesco Belleggia, Mario Pincarelli e altri ragazzi, ma era praticamente stata risolta. Non per i Bianchi, che appena scesi dal Suv hanno cominciato a menare le mani. Pochi secondi di puro terrore, dopo i quali Willy Monteiro Duarte è morto, colpito così violentemente da aver intaccati tutti gli organi.
Un amico di Willy ha fotografato la targa della macchina. Foto che poi ha consegnato ai carabinieri di Colleferro, intervenuti immediatamente data la vicinanza della caserma con il luogo del delitto. Alle 3.55 i militari hanno intercettato i fratelli Bianchi, arrivati al ristorante del fratello (estraneo all'accaduto). Francesco Belleggia era in macchina con loro, Mario Pincarelli si è fatto accompagnare invece da un altro amico. Tutti e quattro sono stati arrestati con l'accusa di omicidio volontario. Proveranno a ribaltare il verdetto con il processo di appello.