Omicidio Willy, inizia il processo: Pincarelli, Belleggia e i fratelli Bianchi rischiano l’ergastolo
Inizia oggi, giovedì 10 giugno, il processo per l'omicidio del 21enne di Paliano Willy Monteiro Duarte. Imputati, con l'accusa di omicidio volontario, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia (unico ai domiciliari) e Mario Pincarelli. Per i quattro accusati è stato disposto il giudizio immediato, ossia il passaggio diretto alla fase del dibattimento senza udienza preliminare. Tutti e quattro rischiano l'ergastolo. I loro legali avevano provato a chiedere l'accesso al rito abbreviato, che permette di accedere allo sconto di un terzo della pena, ma il giudice ha rifiutato la richiesta. Per i reati più gravi infatti, tra cui ovviamente quelli che prevedono l'ergastolo come pena massima, non sono previsti sconti di pena.
Le intercettazioni in carcere degli arrestati
I quattro sono stati arrestati immediatamente dopo la morte di Willy Monteiro Duarte. Il pestaggio è avvenuto sotto gli occhi di decine di testimoni che in quel momento si trovavano a piazza Oberdan a Colleferro e che hanno indicato nel gruppetto di Artena i responsabili dell'uccisione del 21enne. Gli accusati hanno sempre negato di aver toccato Willy, ma le intercettazioni effettuate dai carabinieri in carcere sembrerebbero dimostrare il contrario. "Solo ci so, ci so tirato", ha detto ad esempio Pincarelli in dialetto al padre, mentre erano a colloquio. "Solo lo so un po' rovinato, gli so tirato quanto steva per terra da chiglio". Parole importanti quelle di Pincarelli per gli investigatori, che hanno la certezza il ragazzo abbia fatto del male a Willy quando era in terra. Bianchi, invece, a colloquio con il fratello, dà la colpa a Francesco Belleggia, l'unico tra gli accusati dell'omicidio a trovarsi agli arresti domiciliari: "L’ha spezzata chiglio figlio de puttana de Belleggia la vena n’canna (in gola, ndr)". E sostiene poi che insieme a Pincarelli, Belleggia ha preso a pugni Willy, dandogli il colpo che avrebbe reciso la carotide.
Il pestaggio di Willy Monteiro Duarte
L'autopsia sul corpo di Willy Monteiro Duarte ha evidenziato che il giovane è morto per le lesioni riportate al torace e alla gola. A causa della violenza dei colpi che gli sono stati inferti, non aveva un solo organo interno che non fosse stato lesionato. Secondo quanto dichiarato dai numerosi testimoni che hanno assistito al pestaggio, a sferrare i primi calci al torace sarebbe stato Gabriele Bianchi, seguito poi dal fratello Marco. Entrambi lo avrebbero sbattuto su una macchina e colpito con diversi pugni al volto. Successivamente si sarebbero accaniti anche Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. La morte di Willy non è stata causata però da un singolo colpo, ma da ‘azioni coordinate'.
Willy stava cercando di aiutare un amico
La sera tra il 5 e il 6 settembre 2020, Willy Monteiro Duarte era uscito con degli amici dopo aver staccato dal turno di lavoro in un albergo della zona. Dopo aver passato la serata in un pub, la comitiva ha deciso di tornare a casa e si è diretta verso le macchine. In piazza Oberdan c'era però già del trambusto: Francesco Belleggia e Mario Pincarelli stavano litigando con dei ragazzi dopo alcune molestie verbali da parte di Pincarelli a una giovane del gruppo. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti e dai numerosi testimoni, i due a quel punto avrebbero chiamato i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, noti picchiatori nonché pusher della zona.Scesi dalla macchina hanno cominciato a picchiare chiunque gli capitasse a tiro accanendosi, secondo l'accusa, su Willy, intervenuto per aiutare un amico caduto in terra a rialzarsi. Il ragazzo morirà poco dopo a causa delle numerosi lesioni, non riuscirà nemmeno ad arrivare all'ospedale in tempo.