Willy Monteiro, i fratelli Bianchi condannati all’ergastolo per l’omicidio del 21enne
Sono stati condannati all'ergastolo i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, accusati dell'omicidio di Willy Monteiro Duarte. Lo hanno deciso i giudici della prima corte d'Assise del Tribunale di Frosinone. Ventitré anni di reclusione a Francesco Belleggia, ventuno a Mario Pincarelli, gli altri due ragazzi considerati gli autori del pestaggio che hanno portato alla morte di Willy. I giudici hanno anche disposto una provvisionale di 200mila euro per i genitori di Willy e 150mila per la sorella.
Il pubblico ministero aveva chiesto l'ergastolo per i fratelli Bianchi e ventiquattro anni per Belleggia e Pincarelli. Tutti e quattro sono stati giudicati colpevoli di omicidio volontario. La sentenza è stata accolta in aula con applausi e grida verso gli imputati. Quest'ultimi, prima di essere portati via dagli agenti di polizia penitenziaria, hanno imprecato alla lettura della sentenza.
"Non avremmo mai voluto assistere a questo processo e purtroppo Willy non ce lo ridarà nessuno. Però è certo: giustizia è fatta. Si tratta di una sentenza giusta", ha dichiarato Pierluigi Sanna, sindaco di Colleferro.
Le dichiarazioni dei legali
"È stato un processo mediatico. Va contro tutti i principi logici. Leggeremo le motivazioni e poi faremo appello. Siamo senza parole", ha dichiarato Massimiliano Pica, legale dei Bianchi. Il padre di Willy, Armando Monteiro Duarte, ha commentato con i suoi legali Vincenzo Galassi e Domenico Marzi dicendo che si tratta di una "sentenza giusta. Il dolore però, resta infinito".
"Siamo soddisfatti della sentenza, abbiamo dimostrato che Pincarelli ha avuto un ruolo marginale nella vicenda – sostiene l'avvocata Loredana Mazzenga – come primo grado in un processo dove c'è stata molta attenzione mediatica la sentenza ci ha dato molto più di quello che avevamo sperato". Ha già annunciato il ricorso in appello Vito Perugini, legale di Francesco Belleggia: "Esprimersi è prematuro, le motivazioni della sentenza le avremo solo tra novanta giorni. Mi risulta difficile immaginare quali siano gli elementi a carico di Francesco Belleggia".
"È quello che speravamo in relazione al lavoro svolto, ma sappiamo che il giudizio poi si presta a delle variabili e il fatto aveva un contesto e delle sfumature che potevano dare adito a una diversa valutazione". Lo ha dichiarato il pubblico ministero di Velletri Giovanni Tagliatela. "Tuttavia le prove che avevamo prodotto erano, a nostro avviso, assolutamente sufficienti e più che fondate per chiedere quello che abbiamo chiesto".
L'amico: "Hanno infierito tutti e quattro"
"Li ho visti infierire tutti e quattro su Willy, e per tutti loro avrei voluto l'ergastolo. Non hanno mai mostrato segni di pentimento", aveva dichiarato questa mattina Samuele Cenciarelli, amico del 21enne e supertestimone al processo. "Willy è stato un esempio di coraggio e amicizia e spero di ispirazione per qualcuno più piccolo di noi. Il suo gesto non deve essere dimenticato. Di quel giorno ricordo tutto e non è vero come dice la difesa che non si vedeva nulla, che i lampioni erano spenti. Si arrampicano solo sugli specchi e spero che i giudici non ci credano".
L'omicidio di Willy a Colleferro
Willy Monteiro Duarte è stato ucciso il 6 settembre 2020 in piazza Oberdan a Colleferro. Intervenuto in una rissa per aiutare un amico, è stato brutalmente pestato dal branco, che lo ha lasciato a terra privo di sensi e con ferite mortali. Dall'autopsia è emerso che nessun organo interno era intatto: sul cuore, inoltre, era presente una lesione di sette centimetri.
I fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli sono stati arrestati subito dopo l'omicidio. Tutte le persone presenti in piazza Oberdan li hanno immediatamente indicati come gli autori del pestaggio. I Bianchi e Pincarelli sono stati trasferiti in carcere mentre Belleggia, il cui racconto è sembrato quello più attendibile, ha ottenuto gli arresti domiciliari.