Omicidio Willy, avvocati degli altri due imputati: “Testimoni inattendibili, sono amici dei Bianchi”
"Alcuni testimoni sono amici dei fratelli Bianchi e per questo inattendibili". È questa la tesi degli avvocati di Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, accusati di concorso in omicidio nei confronti di Willy Monteiro Duarte insieme a Marco e Gabriele Bianchi. Secondo i legali Vito Perugini e Loredana Mazzenga, Belleggia e Pincarelli non sono colpevoli di quanto gli viene contestato e, sostengono gli avvocati, i loro grandi accusatori, di fatto, sono amici dei due fratelli.
Per Mazzenga esisterebbe un accordo "tra gli amici dei fratelli Bianchi atto proprio a limitare le responsabilità di questi aggravando invece la posizione degli altri imputati, Belleggia e Pincarelli. Ritengo inoltre durante la discussione di aver fornito dei contributi proprio perché dimostrare come personaggi ritenuti attendibili dalla Procura abbiano invece fornito una descrizione dei fatti atta solo ad avvalorare quello che hanno detto i fratelli Bianchi in sede di interrogatorio e a diversamente ad appesantire la posizione di Pincarelli, addirittura attribuendogli condotte da lui mai realizzate". D'accordo il suo collega Perugini: "Le due versioni sono inconciliabili: o hanno ragione i testimoni dei Bianchi, oppure hanno ragione i testimoni terzi, cioè persone che non conoscevano né il mio assistito, né gli altri imputati. Quelli che invece parlano del ‘calcio di rigore' sono due persone, Shabani e Tondinelli. A voi le conclusioni… I due usano le stesse analogie come ‘il calcio di rigore' e parlano di rumore del calcio di Belleggia. Tondinelli prima dice di non essere riuscito a vedere chi ha dato il primo calcio a Willy tra Marco e Gabriele, però riesce a vedere i colpi sferrati da Belleggia. Una visibilità intermittente".