Omicidio Willy, arrestati per droga i fratelli Marco e Gabriele Bianchi
I carabinieri del Comando provinciale di Roma stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per sei persone, accusate a vario titolo di tentata estorsione, detenzione e spaccio di droga. Tra queste ci sono anche i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, già detenuti in carcere per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte. Le indagini dei militari nella zona di Velletri, Lariano, Artena e i comuni limitrofi, hanno fatto luce su un giro di spaccio che coinvolge diverse persone, tutte accusate di far parte dello stesso gruppo. Il modus operandi era semplice: oltre a dover piazzare la droga nelle piazze, intimorivano e picchiavano chi contraeva debiti. Il provvedimento è stato notificato ai fratelli Bianchi questa mattina in carcere, mentre le altre quattro persone sono state raggiunte nelle loro abitazioni.
I fratelli Bianchi già in carcere per omicidio
I fratelli Bianchi sono stati arrestati lo scorso 6 settembre perché accusati di aver ucciso, insieme a Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, il 19enne Willy Monteiro Duarte.A seguito di un litigio nato per questioni futili tra Belleggia, Pincarelli, e un altro gruppo di giovani, è scattato un brutale pestaggio, per il quale sono stati chiamati i due fratelli. Lottatori esperti, professionisti della MMA, sono corsi in piazza Oberdan a bordo del loro Suv: una volta scesi dalla macchina, hanno cominciato a menare pugni e calci dappertutto. Come se si trovassero sul ring: ma davanti non avevano lottatori come loro, non c'erano persone con il loro peso, stazza, e con la stessa dimestichezza nelle arti marziali. E così, secondo la ricostruzione dell'accusa, hanno preso Willy, intervenuto per aiutare un amico in difficoltà, e l'hanno pestato a morte, colpendolo con calci e pugni.
Alle spalle denunce per droga e lesioni
Dopo il loro arresto, è emerso che i fratelli Bianchi erano già noti alle forze dell'ordine. Con diverse denunce alle spalle per droga e lesioni nei confronti di altri malcapitati che hanno avuto la sfortuna di incrociarli, è venuto fuori sin da subito che i loro nomi erano conosciuti nella zona. Secondo diversi giovani ascoltati da Fanpage.it, i Bianchi lavoravano come ‘recupero crediti' per conto di alcuni spacciatori nella zona. Chi non pagava, veniva minacciato e picchiato dai due. Non solo: diversi ragazzi hanno testimoniato di essere stati presi di mira, insultati e menati dai fratelli, che agitavano i pugni se pensavano di aver ricevuto anche solo uno sguardo di troppo.