Omicidio Tarquinia, legale Cesaris: “Ha incontrato Angeletti per caso ed è nata una discussione”
"Claudio Cesaris e Dario Angeletti non si conoscevano. L'incontro alle Saline è stato casuale, non c'era premeditazione. Ha saputo il suo nome e cosa faceva dopo che era uscita la notizia. Si sono trovati per caso nello stesso posto, che il mio assistito frequentava spesso dato che è un ex biologo". A parlare a Fanpage.it è Andrea Fabbio, legale di Claudio Cesaris, l'uomo accusato di aver ucciso il professore dell'Università della Tuscia Dario Angeletti. Cesaris è accusato di omicidio volontario premeditato: ma il legale dell'uomo nega che i due si conoscessero e si fossero mai visti prima. "Si sono incontrati alle Saline e hanno cominciato a discutere riguardo questa donna, con cui Cesaris in passato aveva avuto una relazione. Adesso è psicologicamente provato, si è reso conto del gesto impulsivo che ha fatto".
Il legale di Cesaris: "Aveva trovato la pistola, voleva buttarla"
Dario Angeletti è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa. Claudio Cesaris aveva il porto d'armi, ma il legale sostiene che l'arma non fosse del suo assistito. "L'aveva trovata, non era tra quelle in suo possesso, e voleva gettarla via. Era andato da quelle parti proprio per gettarla in mare". L'uomo si trova ancora ricoverato all'ospedale Belcolle di Viterbo nel reparto protetto. Una volta dimesso, sarà trasferito in carcere, a disposizione dell'Autorità giudiziaria. "Ha parlato e risposto alle domande del giudice – continua il legale – Con la donna oggetto della discussione aveva avuto una relazione di circa quattro anni, ma continuavano a vedersi e sentirsi come persone civili, per ora non è emerso in nessun modo che lui le facesse stalking. Lui mi ha detto che anche se si erano lasciati i rapporti erano tranquilli e normali".
Omicidio Tarquinia, s'indaga sul movente
Sulle indagini i carabinieri mantengono il più massimo riserbo. L'ipotesi è che Cesaris abbia ucciso Angeletti o perché aveva frainteso il rapporto che aveva con la collega, o per un suo intervento a tutela della stessa, che sembra fosse perseguitata dall'uomo.Sin da subito gli inquirenti hanno ipotizzato che il movente dell'omicidio fosse da ricercare nella sfera privata, e non nell'ambito lavorativo. L'arma che ha esploso il colpo mortale che ha ucciso Dario Angeletti, non è stata ancora ritrovata.