Omicidio Serena Mollicone: nel telefono di Mottola immagini pedopornografiche e le foto di Yara
Più che un colpo di scena una rivelazione scioccante. Nel corso del processo per l'omicidio di Serena Mollicone, è emerso come nel telefono del principale indagato, l'ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, vi erano alcune immagini pedopornografiche. Lo ha dichiarato in aula il vicebrigadiere Luigi Giobbe quando ha presentato i risultati dell'analisi della memoria del dispositivo dell'imputato. Così Mottola è finito sotto accusa anche per l'accusa di pedopornografia, un'indagine indipendente da quella per l'omicidio che sarà seguita dalla procura di Napoli essendo l'uomo residente a Teano.
Sulle oltre 30.000 immagini all'interno del telefono va detto che secondo gli inquirenti solo 10 sarebbero di interesse investigativo. Nella memoria anche un video che mostra un uomo colpire alla testa una donna e delle immagini riguardanti Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata assassinata il 26 febbraio 2011. Una circostanza sicuramente inquietante ma che ovviamente di per sé non ha nessun significato penale.
Franco Mottola è accusato dell'omicidio di Serena Mollicone
L'ex maresciallo dei carabinieri è accusato di aver ucciso la 18enne Serena Mollicone nella caserma di Arce il 1 giugno del 2001, e di aver poi tradotto il corpo nel bosco dove sarebbe stata ritrovata due giorni dopo, un sacchetto di plastica in testa e i piedi legati. La moglie e il figlio di Franco Mottola sono a loro volta inquisiti per aver preso parte al piano. Dopo anni di indagini e di sospetti depistaggi si è arrivati a celebrare il processo. Il movente dell'omicidio risiederebbe nel fatto che la ragazza, che all'epoca aveva un stretto rapporto di amicizia con il figlio del maresciallo, Marco Mottola, era decisa a denunciare un giro di spaccio di droga che lo avrebbe visto coinvolto.