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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

Omicidio Serena Mollicone, l’ex di Marco Mottola fa cadere l’alibi: “Io in quel bar non c’ero”

Colpo di scena durante l’ultima udienza del processo d’Appello. Laura Ricci, ex fidanzata di Marco Mottola, smentisce l’alibi.
A cura di Redazione Roma
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Colpo di scena nel corso delle udienze del processo di appello sull'omicidio di Serena Mollicone, uccisa a Arce il 1 giugno del 2001. Alla sbarra per testimoniare nel corso dell'ultima udienza Laura Ricci, che all'epoca era la fidanzata di Marco Mottola, accusato insieme al padre Franco Mottola (all'epoca maresciallo dei carabinieri) e alla madre Annamaria, di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Tutta la famiglia è stata assolta in primo grado, secondo i giudici "numerosi elementi indiziari, costituenti dei tasselli fondamentali dell’impianto accusatorio del pm, non sono risultati sorretti da sufficiente e convincente compendio probatorio”

La testimonianza di Laura Ricci ex fidanzata di Marco Mottola

Ora Laura Ricci smentisce l'alibi di Marco Mottola: "Ricordo di avere ricevuto una telefonata di Marco Mottola che mi disse che era stato interrogato dagli inquirenti che gli chiesero dove si trovasse il 1° giugno del 2001 e se fosse andato in un determinato bar. Poi aggiunse: ‘ho detto che non mi ricordavo e che certamente se sono stato in quel bar l'unica persona con cui potevo stare eri tu'. E infine concluse con ‘sicuramente chiameranno anche te'. Ma io in quel bar non ci sono mai stata".

"All'epoca avevo 17 anni, mi ero fatta una certa idea, ma poi più tardi ho rivalutato le mie opinioni, ho pensato di essere stata usata e strumentalizzata da lui", ha aggiunto Ricci che nel 2002 era stata fidanzata con l'imputato. "Ricordo Marco Mottola, con cui sono stata insieme nel 2002, quasi un anno dopo l'omicidio di Serena, come un ragazzo che si lasciava scivolare tutto addosso e quasi incapace di reagire violentemente anche alle provocazioni. – spiega – Secondo me non era capace di uccidere. L'unica volta che lo vidi preoccupato e dispiaciuto fu quando con la famiglia andarono via da Arce".

La donna racconta dell'ex fidanzata che era un "ragazzo normale", "non forte dal punto di vista fisico", e che non aveva "un carattere forte". "Quando cominciarono a girare voci su di lui che lo collegavano al delitto ricordo che stava male. Ho sempre pensato che se mai avesse potuto fare una cosa del genere si sarebbe fatto aiutare da altri", ha aggiunto.

Il processo d'appello prosegue

Il prossimo 16 maggio si terrà la nuova udienza per il delitto di Arce. A essere ascoltato, con altri tre testimoni sarà Carmine Belli, il carrozziere che nel 2003 era stato arrestato con l'accusa di essere l'assassino di Serena. Proprio secondo la nipote di Belli, già ascoltata nel corso del processo d'appello in corso, il giorno prima del delitto lo zio aveva visto Serena litigare con "un giovane biondino" davanti a un bar della zona.

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