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Omicidio Romina De Cesare, il legale dell’ex: “La confessione? Non si è reso conto di cosa diceva”

Pietro Ialongo davanti al giudice si è avvalso della facoltà di non rispondere, il legale dell’ ex compagno a Fanpage.it: “Non era in sé durante interrogatorio”. In mattinata c’è stato il conferimento dell’incarico per l’autopsia sul corpo di Romina Di Cesare.
A cura di Simona Berterame
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Pietro Ialongo non ha parlato davanti al gip durante l’udienza di convalida del fermo che si è svolta questa mattina nel carcere di Latina dove è detenuto con l'accusa di aver ucciso l'ex fidanzata Romina De Cesare. Il gip ha convalidato il fermo e confermato la custodia cautelare in carcere. Ialongo è stato fermato sul lungomare di Sabaudia mentre vagava nudo in stato confusionale. L'uomo nelle ore successive ha confessato di strangolato e poi ucciso Romina con diverse coltellate.

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Ialongo resta in carcere

"Il ragazzo è sedato perché gli hanno dato dei farmaci in carcere, è molto provato e abbattuto – spiega il suo legale Vincenzo Mercolino – Non riesce ad esprimersi bene, si blocca spesso e non riesce a comporre frasi semplici". Il giudice ha ritenuto che la sua condizione è compatibile con il carcere ma il suo avvocato intende fare ricorso per ottenere una misura alternativa alla detenzione. Il suo avvocato esprime infine le sue perplessità sulla modalità dell'interrogatorio che ha portato alla confessione di Ialongo. "Dopo due ore in ospedale è stato portato in caserma dove non ha visto nell'immediatezza il suo difensore – spiega Mercolino – e in piena notte si è svolto l'interrogatorio dopo che era stato contattato un avvocato d'ufficio. In quel frangente è arrivata la sua confessione ma secondo me lui non si è neanche reso conto di quello che ha detto, non sto dicendo che non ha detto la verità ma che non era cosciente delle dichiarazioni che stava rendendo".

La famiglia di Romina

I due avevano alle spalle una lunga relazione di ben 12 anni, iniziata quando erano poco più che adolescenti a Cerro al Volturno, in provincia di Isernia. Pochi mesi fa si erano trasferiti a Frosinone, ora gli investigatori stanno ricostruendo cosa è accaduto nei giorni precedenti al triste epilogo. Una notizia devastante per la famiglia di Romina, tanto più perché a confessare l'omicidio è stata una persona che conoscevano da anni. "I parenti di Romina sono sconvolti e vogliono una risposta al dolore che stanno provando – spiega il legale della famiglia di Cesare Danilo Di Leva – Non hanno sete di vendetta ma chiedono che sia fatta giustizia per questa morte così assurda e improvvisa".

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