Perché l’assassino ha ucciso Michelle, non convince il movente: “Abbiamo litigato per 30 euro”
Il ragazzo che ha ucciso a coltellate Michelle Maria Causo ha risposto alle domande degli inquirenti che lo hanno interrogato. La pm Anna Di Stasio della Procura dei minori a Roma, che ha disposto l'arresto con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere, ha raccolto le sue dichiarazioni e il 17enne ha negato con decisione che abbia ucciso la giovane per ragioni di gelosia o per un rifiuto. Si cerca ancora di capire quale sia il vero movente dell'omicidio.
Non si esclude la gelosia come movente del delitto
I due ragazzi non stavano insieme, lui aveva da poche settimane rotto con la sua fidanzata, lei aveva un ragazzo da più di un anno, ma negli ultimi tempi si sarebbero avvicinati. Non erano amici, non erano fidanzati, cosa li univa non è ancora chiaro agli inquirenti. Sul corpo della ragazza non sono stati rilevati segni di violenza sessuale, la famiglia di Michelle intanto si dice sicura che lei lo avrebbe respinto, facendo scattare così la violenza, Il ragazzo ha parlato di un piccolo debito per l'acquisto di poche decine di euro di marijuana forse: "Mi doveva ridare una trentina d'euro, per questo abbiamo iniziato a litigare". Non basta a spiegare quanto accaduto secondo gli inquirenti che, per completare il quadro, devono solo rispondere alla domanda per nulla semplice del perché è accaduto.
La ricostruzione dell'omicidio a Primavalle
Al momento invece la dinamica dell'omicidio non sembra nascondere nulla. Nella tarda mattinata di mercoledì Michelle si reca a casa del suo conoscente al civico 25 di via Giuseppe Benedetto Dusmet, nel quartiere di Primavalle alla periferia Nord-Ovest di Roma. Viene accompagnata dalla zia che la saluta e va via. Qui, in un orario che secondo le prime risultanze è da collocare tra le 12.00 e le 15.00 la 17enne viene uccisa a coltellate, una decina di fendenti inferti al viso, al torace, al collo. L'arma del delitto poi individuata è un coltello da cucina.
Prova a difendersi, ci sono i segni dei tagli sulle braccia e sulle mani, lotta prova a scappare, ma è purtroppo inutile. L'assassino a quel punto prova maldestramente a cancellare le prove di quello che ha fatto: prova a pulire l'abitazione, poi mette il corpo in un sacco dell'immondizia e lo trascina fino ai cassonettidentro un carrello dove poco dopo viene ritrovato. Dietro di sé lascia una lunga scia di sangue che porta in poche ore la polizia a citofonare alla sua abitazione. Non nega nulla, come potrebbe: ha ancora le scarpe sporche di sangue.