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Omicidio Piscitelli, il killer Calderon non esiste: il vero nome è Aleandro Musumeci

Colpo di scena durante l’udienza del processo sull’omicidio di Diabolik: il vero nome del presunto killer di Fabrizio Piscitelli non è Raul Esteban Calderon, Gustavo Aleandro Musumeci, nato a Buenos Aires il 30 aprile del 1970.
A cura di Enrico Tata
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Raul Esteban Calderon non esiste. Il presunto killer di Fabrizio Piscitelli ha utilizzato un nome falso, che semplicemente non è mai esistito all'anagrafe. Il vero nome è Gustavo Aleandro Musumeci, nato a Buenos Aires il 30 aprile del 1970. A comunicarlo, all'inizio dell'ultima seduta del processo sull'esecuzione avvenuta il 7 agosto del 2019 al parco degli Acquedotti, Roma, è il pm Mario Palazzi: "La scorsa settimana, in base ad una rogatoria con l'Argentina, mi è stato comunicato il vero nome".

Calderon utilizzava un nome falso in Argentina e in Italia

Un piccolo colpo di scena. ‘Calderon', o meglio Musumeci, ha usato un nome falso per la sua attività criminale in Italia, ma anche in argentina, dove utilizzerebbe anche altri alias per fare in modo di far perdere le sue tracce. Il vero nome dell'uomo, quello registrato all'anagrafe argentina, è come detto Gustavo Aleandro Musumeci.

L'avvocata di ‘Calderon': "Nessuna rivelazione"

Secondo l'avvocata Eleonora Nicla Moiraghi, che si occupa della difesa dell'imputato, "da questo elemento non c'é alcuna rivelazione perché era già emerso nel corso della testimonianza di uno degli operanti davanti alla Corte di Assise di Frosinone che l'identità dell'imputato era stata oggetto di approfondimenti investigativi, anche alla luce di quanto sostenuto dall'ex compagna Rina Bussone, che aveva riferito nella sua deposizione come durante alcune chiamate con i familiari in Argentina veniva chiamato Gustavo".

La risposta alla rogatoria, ha aggiunto la legale, "sarà oggetto di osservazioni critiche da parte della difesa perché non ci sembrano risolte le criticità già emerse". Stando a quanto si apprende, l'udienza è stata rinviata al prossimo 23 ottobre. Un testimone chiamato dalla difesa in aula, Fabio G., è risultato irreperibile.

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