Omicidio Mollicone, i carabinieri a sirene spiegate al cimitero per il papà di Serena
Tutti rinviati a giudizio i cinque imputati per l'omicidio di Serena Mollicone, avvenuto quasi 20 anni fa ad Arce. Il Gup del Tribunale di Cassino ha stabilito ieri pomeriggio che il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Marco, il maresciallo Vincenzo Quatrale e l'appuntato Francesco Suprano andranno tutti a processo. La prima udienza è fissata per l'11 gennaio 2021. I tre della famiglia Mottola sono accusati di concorso in omicidio. Stessa accusa per Vincenzo Quatrale che deve rispondere anche di istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi. Infine Francesco Suprano è accusato di favoreggiamento.
La morte di Santino Tuzi
Maria Tuzi è euforica quando risponde al telefono all'indomani di una sentenza importante per tutta la sua famiglia. Lei è la figlia di Santino Tuzi, il brigadiere morto suicida nel 2008 poco tempo dopo aver dichiarato alla procura di Cassino di aver visto Serena Mollicone entrare nella caserma di Arce il giorno della sua scomparsa. Maria insieme al papà di Serena ha portato avanti una lunga battaglia giudiziaria, durata quasi dieci anni e che ieri ha iniziato a dare i suoi frutti. "Ieri quando il giudice si è pronunciato il mio primo pensiero è andato a Guglielmo – ammette Maria – devo tanto a lui che ha dedicato una vita intera alla ricerca della verità e che purtroppo non ha potuto assistere a questo momento".
L'omaggio a Guglielmo Mollicone
Ieri pomeriggio, dopo la decisione del rinvio a giudizio da parte del Gup di Cassino, alcune volanti dei carabinieri di Arce sono partite dalla caserma a sirene spiegate per arrivare al cimitero dove riposa Guglielmo Mollicone, scomparso il 31 maggio dopo mesi in ospedale. A raccontarci questo episodio è Maria Tuzi, che ci spiega di aver ricevuto un sms questa mattina da una residente di Arce. "Hanno voluto portare a Guglielmo la bella notizia – conclude Maria – Arce stamattina si è svegliata come fosse un nuovo giorno".