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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

Omicidio Mollicone, generale del Ris e psicologa forense: “Serena aggredita in caserma”

Il generale del Ris Garofano consulente di parte civile insieme alla psicologa giuridica e forense Volpini sono convinti che “Serena quando è stata aggredita era in caserma”.
A cura di Alessia Rabbai
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Serena Mollicone
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Serena Mollicone quando è stata aggredita era in caserma. Ad esserne convinto è il generale del Ris Luciano Garofano, consulente di parte civile, che insieme alla psicologa giuridica e forense Volpini stamattina hanno spiegato in aula davanti ai giudici del Tribunale di Cassino i risultati ai quali sono giunti rispetto all'omicidio della diciottenne di Arce. Rispetto alla presenza della giovane in caserma Garofano e Volpini parlano di una "compatibilità al 98 per cento". Nella stessa udienza è attesa anche la deposizione del maresciallo Vincenzo Quatrale, tra gli imputati a processo insieme all'ex comandante della caserma dei carabinieri di Arce Franco Mottola, a sua moglie Anna Maria, a suo figlio Marco e al carabiniere Francesco Suprano Suprano. Il consulente di parte civile ha illustrato l'elaborazione di un modello statistico basato sulla teoria bayesiana, che ha visto la valutazione di tutte le prove scientifiche e le testimonianze.

"Serena sei ore in agonia, poteva essere salvata"

Dalla consulenza del medico legale Luisa Regimenti è emerso come "Serena è rimasta priva di sensi per sei ore dopo il violento colpo contro la porta dell'alloggio della caserma dei carabinieri di Arce è caduta priva di sensi a causa di alcune fratture craniche ma poteva essere soccorsa. È stata lasciata in agonia dalle quattro alle sei ore prima di essere uccisa dal nastro adesivo, che gli è stato applicato sulla bocca e sul naso provocandone il soffocamento". Serena il giorno in cui sarebbe stata aggredita in caserma secondo Regimenti indossava scarpe con un tacco di tre centrimetri e una soletta interna, dettagli che l'avrebbero resa più alta di cinque centimetri rispetto alla sua statura. Ciò starebbe a giustificare i segni più alti di lei trovati sullo stipite della porta contro la quale avrebbe battuto la testa.

L'omicidio di Serena Mollicone

Serena Mollicone è scomparsa a diciotto anni, dopo essere uscita di casa per sottoporsi a un'ortopanoramica, il primo giugno del 2001. Per tre giorni se ne sono perse le tracce ed è stata trovata morta, con mani e piedi legati con delle fascette e una busta di plastica in testa, nella località boschiva di Fonte Cupa. Inizialmente i sospetti degli investigatori sono ricaduti su suo padre Guglielmo, indagato e portato via dai carabinieri durante i funerali della figlia, ma nel 2006 la Cassazione lo ha prosciolto da ogni accusa. I tre componenti della famiglia Mottola e Quatrale sono accusati di concorso in omicidio, mentre Suprano è accusato di favoreggiamento.

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