Omicidio Mollicone, Anna Maria Mottola conferma versione del figlio: “Serena mai stata in caserma”
Continuano le ultime udienze del processo per l'omicidio di Serena Mollicone. Come hanno annunciato qualche tempo fa, i tre imputati saranno presenti in aula fino alla sentenza, prevista entro la metà del prossimo mese di luglio: l'ex maresciallo della stazione dei carabinieri di Arce Franco Mottola, sua moglie Anna Maria Mottola e il loro figlio Marco, ormai 39enne, indagati dal 2011, sono imputati per la morte della ragazza avvenuta nel 2001.
A parlare oggi, è stata Anna Maria Mottola che ha confermato la versione presentata dal figlio Marco Mottola nell'ultimo appuntamento in aula che si è tenuto due giorni fa, lo scorso 11 maggio.
Le dichiarazioni di Anna Maria Mottola
Accusata di omicidio volontario, anche la 62enne, originaria di Teano, Anna Maria Mottola ha spiegato che la ragazza non sarebbe mai andata in caserma.
"Serena non è mai entrata in caserma, non siamo stati noi ad ucciderla – ha risposto al suo avvocato, Mauro Marsella – Lei e mio figlio frequentavano la stessa comitiva di amici alle medie e Marco andava a ripetizione di francese da suo padre. Spesso lei e gli altri ragazzi del gruppo venivano negli alloggi della vecchia caserma, ma mai in quella nuova", ha detto, ripetendo esattamente le stesse cose che aveva già dichiarato suo figlio. "Poi, col passare degli anni, lei e mio figlio si sono persi un po' di vista – ha continuato, prima di aggiungere – Se n'è parlato troppo in televisione, siamo innocenti."
Diversamente, rispetto a quanto accaduto per il marito e il figlio, la donna ha ottenuto il permesso di non ricevere contestazioni su quanto dichiarato nei verbali precedenti al 2011, quando era stata ascoltata senza un avvocato.
Il delitto di Arce
L'omicidio di Serena Mollicone è avvenuto nel 2001 quando la ragazza non aveva ancora neanche 20 anni. Secondo quanto emerso dalle lunghissime indagini la ragazza è stata aggredita in caserma: lì ha sbattuto violentemente contro la porta d'ingresso e poi è caduta a terra, perdendo i sensi. A quel punto i Mottola, credendola morta, l'avrebbero legata e trasportata in un bosco vicino ad Arce, dove è morta soffocata dal nastro adesivo che le era stato applicato sulla bocca e sul naso: se fossero stati allertati i soccorsi, si sarebbe potuta salvare. Invece Serena Mollicone è morta in agonia per 4 -6 ore.