Omicidio Luca Sacchi, la versione del killer: “Non mi ha visto quando gli ho sparato”
Valerio Del Grosso è il ragazzo che ha sparato il colpo di pistola che ha ucciso Luca Sacchi il 23 ottobre del 2019 a Roma. "Luca non mi ha visto mentre sparavo. Non se ne è neanche accorto", ha dichiarato questa mattina in Corte d'Assise nel corso del processo per la morte di Sacchi. L'omicidio è avvenuto nel corso di uno scambio soldi-droga: il gruppo di Del Grosso avrebbe dovuto fornire la droga e gli altri avrebbero dovuto dare in cambio i soldi, circa 70mila euro. Del Grosso e Paolo Pirino si sono presentati all'appuntamento e hanno deciso di trasformare lo scambio in una rapina. L'intenzione era quella di rubare i soldi, mai ritrovati dagli inquirenti, contenuti nello zaino rosa di Anastasiya, la fidanzata di Luca Sacchi. Pirino è sceso dalla macchina, secondo Del Grosso, proprio per rubare i soldi alla ragazza: "Pirino è sceso dalla macchina dicendo ‘ci penso io'. Non ho visto se l'ha colpita, l'ho solo vista per terra".
Del Grosso: "Non so perché ho sparato a Luca"
Pensavano che Anastasiya fosse sola e invece è arrivato Sacchi in difesa della ragazza e ha scaraventato Pirino a terra. È in quell'occasione che Del Grosso ha premuto il grilletto. Secondo quest'ultimo la pistola gli è stata fornita da Marcello De Propris, a processo anche lui: "La pistola era carica. Io neanche sapevo dove andare a prendere i proiettili". Armando De Propris, il padre del ragazzo, è finito anche lui a processo, perché accusato di essere il proprietario dell'arma: "Il 24 incontrai mio figlio due volte e mi disse che aveva dato l'arma scarica a Del Grosso per un debito che doveva pagare. L'acquirente oltre alla droga voleva anche un'arma. Mi disse che Del Grosso aveva già comprato i proiettili", ha dichiarato l'uomo in una precedente seduta.
Valerio Del Grosso e Paolo Pirino sono accusati di concorso in omicidio volontario insieme a Marcello De Propris che, come detto, consegnò loro l'arma con cui Sacchi è stato ucciso. Il papà di De Propris è accusato di essere il proprietario dell'arma, mentre Anastasiya è sia parte civile nel processo, che accusata di violazione della legge sugli stupefacenti.