Omicidio Luca Sacchi, il mistero della pistola e dei soldi scomparsi: “Fatti sparire da Del Grosso”
Ci sono ancora molti, troppi misteri nella vicenda dell'omicidio di Luca Sacchi. La pistola con cui Valerio Del Grosso ha sparato non è mai stata ritrovata, così come il suo cellulare e i 70mila euro oggetto della trattativa per acquistare la droga. Sono questi i punti esposti ieri in aula dal luogotenente della sezione Omicidi Pasquale Passante. Gli imputati non parlano, gli amici del personal trainer ucciso e la sua fidanzata nemmeno. Un silenzio che ormai sembra impossibile da scardinare. E con l'arma del delitto, il telefono e i soldi scomparsi, arrivare a una visione di quello che è successo a 360 gradi è molto difficile. Ieri si è tenuta una nuova udienza del processo per la morte del giovane, che vede imputati – accusati di omicidio volontario – Valerio Del Grosso, Paolo Pirino e Marcello De Propris, Proprio quest'ultimo ha dato l'arma a Del Grosso per effettuare la rapina: la pistola, era di proprietà del padre Armando, che ha recentemente patteggiato una condanna a un anno e otto mesi per droga.
Il mistero dei 70mila euro scomparsi
Secondo quanto riportato dal luogotenente, Del Grosso ha fatto sparire pistola e telefono per non coinvolgere nell'inchiesta Armando De Propris, personaggio molto conosciuto nell'ambiente criminale per diverse rapine di cui si era reso protagonista in passato. Lo riporta Il Corriere della Sera, evidenziando come anche dei 70mila euro messi insieme da Giovanni Princi non sia ancora chiara la provenienza. In aula è stata letta anche un'intercettazione della fidanzata di Marcello De Propris, che usando il cellulare del ragazzo (lo aveva scordato a casa sua) aveva detto al telefono a un'amica: "La verità è che Del Grosso voleva compiere una rapina e gli è riuscita male". Il riferimento è ovviamente a quei 70mila euro mai trovati, contenuti nello zainetto di Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata di Luca Sacchi. Che nel processo è sia parte offesa, che imputata per droga.