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Omicidio Luca Sacchi ucciso a Roma

Omicidio Luca Sacchi, giudici: “Anastasiya ha mentito su dettagli fondamentali e ha nascosto soldi”

Le parole dei giudici: “L’adesione di Anastasiya Kylemnyk al disegno criminoso non è venuta meno dopo la consumazione della rapina e dell’azione omicidiaria nei confronti di Luca, che giaceva a terra esanime fra le sue braccia, e neppure alla sua morte”.
A cura di Enrico Tata
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Ha mentito, ha nascosto agli investigatori dettagli fondamentali per ricostruire il quadro dell'omicidio di Luca Sacchi e ha nascosto i soldi che servivano per acquistare la droga da Paolo Pirino e Valerio Del Grosso. Queste le parole dei giudici della Corte di Assise di Roma contenute nelle motivazioni della sentenza: "L'adesione di Anastasiya Kylemnyk al disegno criminoso non è venuta meno dopo la consumazione della rapina e dell'azione omicidiaria nei confronti di Luca, che giaceva a terra esanime fra le sue braccia, e neppure alla sua morte, perché l'imputata ha taciuto circostanze fondamentali per la ricostruzione della dinamica dei fatti e dei suoi autori".

La vicenda dello zaino di Anastasiya

Dopo l'omicidio del suo fidanzato, Anastasiya ha avuto il sangue freddo di mettere in sicurezza il denaro che aveva nascosto nella sua automobile. La ragazza ha poi dato le chiavi della macchina a Giovanni Princi e quest'ultimo, dopo aver accompagno il fratello di Luca in ospedale, è subito tornato a recuperare l'automobile con il denaro. In merito a questi soldi, i giudici rilevano "che l'aver custodito e portato nel suo zaino la consistente somma di circa 70mila euro che di lì a poco, secondo gli accordi, avrebbe dovuto essere consegnata quale corrispettivo di circa 15 chili di marijuana, integra senz'altro quel contributo causale, affatto marginale o secondario".

Per i magistrati, tutte le prove raccolte dimostrano certamente che Anastasiya "non era né inconsapevole, né indifferente in relazione alla compravendita della droga e tantomeno mantenne un atteggiamento passivo rispetto alla condotta illecita di Princi e degli altri. Le modalità comportamentali dell'imputata la sera del 23 ottobre 2019, rapportate anche a quanto emerso per i giorni precedenti e rispetto alla condotta successiva, alla scarsa credibilità ed inverosimiglianza del suo dichiarato, provano che ella era consenziente alla compravendita di stupefacente e perciò custodì e portò con sé, nel suo zaino, il denaro contropartita della droga, con ciò realizzando sia il contributo oggettivo sia quello soggettivo richiesto per la configurabilità della condotta di partecipazione contestatale".

Omicidio Luca Sacchi, le condanne

Per l'omicidio di Luca Sacchi, Valerio Del Grosso è stato condannato a 27 anni. È l'autore materiale dell'omicidio, colui che ha premuto il grilletto. Il suo complice, Paolo Pirino, è stato condannato a 25 anni come Marcello De Propris, il ragazzo che ha consegnato ai due l'arma del delitto. Anastasiya è stata invece condannata a 3 anni per violazione della legge sugli stupefacenti. È stato invece assolto Armando De Propris, proprietario dell'arma del delitto.

L'omicidio è avvenuto nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019 davanti a un pub in zona Colli Albani a Roma. Luca Sacchi, 24 anni, è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa. Anastasiya e Giovanni Princi avevano organizzato uno scambio soldi-droga, che Pirino e Del Grosso avevano tentato di trasformare in una rapina. Sacchi è intervenuto per difendere la sua fidanzata e Del Grosso ha premuto il grilletto.

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